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Decreto flussi 2007 e graduatorie

E' necessario accogliere tutte le domande presentate

Le domande finora controllate sono 130.882 su un totale di 740.000.
Quelle accolte sono appena 76.869, il motivo più ricorrente per il diniego del nulla osta è il reddito insufficiente da parte del datore di lavoro. Sei domande su dieci sono respinte perché il datore di lavoro avrebbe reddito troppo basso per garantire il costo del lavoro delle badanti e coprire le spese di viaggio dall’estero per l’Italia.
A poco più di quattromila badanti è stata data la possibilità di perfezionare la propria domanda con ulteriori documentazioni. Infatti numerose domande vengono respinte per causa di meri errori di compilazione dei moduli nonostante, secondo la legge n. 241 del 1990, l’interessato possa integrare la propria domanda entro dieci giorni dalla comunicazione mandatagli dallo sportello unico.

I tempi di attesa sono stati prolungati non solo per causa della mancata documentazione e per le necessarie verifiche informatiche ma soprattutto perché i tecnici aspettano una risposta da parte del governo sul nuovo decreto flussi che potrebbe essere presentato entro la fine di novembre.

Il direttore del dipartimento di Immigrazione, Mario Morcone, è del parere che i numeri di permessi attualmente previsti, 170.000 come lo scorso anno, sarebbero sufficienti a far fronte alle richieste presentate con lo scorso decreto, considerando le numerose domande non idonee.
Ma su questi numeri pende il ricorso presentato al Tar di Milano.

Cresce la preoccupazione quindi per la sorte delle 300.000 badanti e colf già presenti irregolarmente in Italia, che riponevano le loro speranze sull’accoglimento della domanda con il decreto flussi.

Gli errori informatici e le inesattezze nelle graduatorie stilate rischiano di causare l’annullamento dei permessi già rilasciati e di riportare alla clandestinità persone già messe in regola.

L’unica soluzione secondo Raffaelle Bonanni, segretario generale della Cisl, è di rilasciare il permesso di soggiorno a tutti i richiedenti idonei anche se si supera la quota di 170.000, così come anche il Progetto Melting Pot Europa, con una petizione sottoscritta da circa quattromila lettori, aveva chiesto lo scorso aprile.