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Tratto da Il Sole 24 ore del 16 ottobre 2006

Immigrazione: per Prodi e Zapatero è problema che riguarda l’intera Europa

Piena sintonia tra Prodi e Zapatero alla vigilia del Consiglio europeo di venerdì a Lahti, in Finlandia, sul tema dell’immigrazione.

Il Presidente del Consiglio italiano e il Primo Ministro spagnolo, dopo l’incontro di Madrid a Palazzo della Moncloa, annunciano di avere cominciato a lavorare su una strategia comune che riguarda, in via prioritaria, la questione dei clandestini e la politica del Mediterraneo.
Nella conferenza stampa successiva al vertice, hanno utilizzato parole simili per sollecitare l’Unione Europea a un impegno unitario, in modo da porre la questione sul tavolo del consiglio europeo informale di Finlandia per passare alla fase operativa a dicembre.

Per Romano Prodi si tratta di un problema «di tutto il nostro continente e lo dobbiamo presentare all’Africa in modo unitario anche perchè dobbiamo aiutare l’Unione Africana ad affrontare collettivamente la questione». Il tema, secondo il Presidente del Consiglio «non può essere risolto paese contro paese, ma dobbiamo iniziare a rendere ordinato questo processo»; perchè «l’immigrazione non è un fatto temporaneo o causale ma è un elemento sistematico della nostra società e quindi serve cooperazione».
Sulla stessa linea il discorso del Primo Ministro spagnolo. Josè Rodriguez Zapatero ha chiesto «una risposta comune dell’Ue» e ha evidenziato che «quando l’Europa è unita, come nel caso della missione in Libano, i risultati sono molto positivi». Il leader spagnolo ha assicurato che «Italia e Spagna intensificheranno il loro impegno perchè sia affrontata come una questione europea». A Lahti, in Finlandia, Italia, Francia e Spagna presenteranno un’iniziativa per sollecitare una mobilitazione di tutta l’Ue per arginare i flussi dei clandestini, anche attraverso pattugliamenti congiunti.

Prodi ha parlato con Zapatero pure di politica comune mediterranea. E riferendosi ai porti e al «risveglio asiatico» ha sottolineato: «Siamo in parte concorrenti, ma vi è un interesse comune; il Mediterraneo non ha ancora raggiunto il ruolo, la funzione e il peso che deve avere nel mondo e lavoreremo per un riposizionamento strategico».
Intanto dall’Italia, dai partiti di opposizione arrivano inviti a Prodi perchè, sull’immigrazione, prenda d’esempio la politica di Zapatero. Da Alleanza Nazionale Italo Bocchino ricorda: «Il governo spagnolo ha sposato la linea dura contro i clandestini, prevedendo molte più espulsioni di quante ne voleva la legge Fini-Bossi e conserva una normativa sulla cittadinanza molto più restrittiva di quella proposta dal centrosinistra italiano. In Spagna – prosegue Bocchino – si punta intelligentemente sulla seconda generazione di immigrati, rendendo quasi impossibile la naturalizzazione della prima generazione.
Per ottenere la cittadinanza, infatti, servono dieci anni di residenza ed occorre rinunciare a quella d’origine. Anzichè prendere ad esempio Zapatero per le nozze gay, la sinistra italiana farebbe bene ad emularlo sulle politiche per l’immigrazione».

Dalla Lega Roberto Calderoli lancia un messaggio al Primo Ministro spagnolo: «Zapatero eviti di ascoltare Prodi in tema di immigrazione e in generale, altrimenti anche la Spagna e l’intera Europa saranno destinate a sicuro fallimento». «Fa quasi sorridere – aggiunge – pensare che Prodi parli con Zapatero di immigrazione, quando Prodi attraverso la via amministrativa, dunque saltando il Parlamento, ovvero attraverso l’integrazione delle quote dei flussi e la facilitazione dei ricongiungimenti familiari, sta realizzando una sanatoria mascherata per quasi un milione di immigrati, mentre Zapatero ne vuole espellere quasi un milione».