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Libertà ed accoglienza per i profughi della Cap Anamur

tratto dal sito http://www.globalproject.info

E’ arrivata in Sicilia la delegazione di ammistratori locali, associazioni e avvocati che ha sottoscritto l’appello lanciato dal Comune di Venezia per una soluzione di accoglienza e ospitalità nei confronti dei profughi della Cap Anamur: la proposta è quella di conferire loro la cittadinanza onoraria. Tuttavia nella notte alle 4.00 un pulman è entrato dentro il cpt di Caltanissetta, dove 27 profughi sono detenuti e 14 sono stati illegalmente trasferiti nel cpt romano di Ponte Galeria.
Ore 11.00 la prima corrispondenza di Milena Zappon, redazione del Progetto Melting Pot Europa.
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Ore 11.00 – Gianfranco Schiavone, ICS, commenta ai nostri microfoni questa incresciosa situazione che sta seguendo procedure illegittime ed aribitrarie anche alla luce della recente sentenza n. 222 della Corte costituzionale che dichiara le espulsioni coatte e la detenzione priva di difesa anticostituzionale.
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Ore 11.30 – La delegazione ha incontrato il Prefetto di Caltanissetta, che ha liquidato il problema dei 14 profughi “rapiti” sostenendo di non sapere dove fossero stati trasferiti e ha dichiarato che gli altri 22 non si troverebbero in stato di detenzione bensì di accoglienza dentro un “lager etnico”, come spiega Milena nella corrispondenza dalla Prefettura.
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Giuseppe Caccia, assessore Comune di Venezia e promotore dell’iniziativa ne spiega il senso ai nostri microfoni alla luce dell’incontro in Prefettura.
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All’incontro era presente anche Giacchino De Maria, sindaco di Delia, comune disposto ad accogliere i profughi.
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Il Prefetto, nel commiatare la delegazione, ha confermato il permesso all’ingresso dentro il centro di permanenza di Caltanissetta. La corrispondenza di Milena Zappon, Progetto Melting Pot Europa.
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Il commento di Alessandro Metz, consigliere regionale Friuli Venezia Giulia.
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Dopo le prime difficoltà ad entrare, alle ore 12.30 Giuseppe Caccia, assessore Comune di Venezia, Sandro Metz, consigliere regionale Friuli Venezia Giulia per i Verdi, l’avvocato Marco Paggi e l’avvocato Carmen Cordaro, entrano in visita nel centro per incontrare i profughi.
Marco Paggi, avvocato ASGI e per il Progetto Melting Pot Europa, ci illustra la situazione dal punto di vista giuridico.
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Ore 14.00 – “Siamo nel cuore della Sicilia, nel cuore del Mediterraneo, sono le due di pomeriggio e picchia il sole su questi container del cosiddetto “centro di prima accoglienza” gestito dalla Prefettura. I container sono circondati da un reticolato alto 4 metri in cui sono rinchiusi non solo i 22 profughi della Cap Anamur ma molti altri richiedenti asilo approdati in queste settimane sulle coste siciliane. In questo momento sotto il sole a picco dell’estate siciliana questo centro è circondato da uno spiegamento enorme e spropositato di polizia e carabinieri che lo presidiano fin dall’arrivo dei profughi della Cap Anamur. Noi siamo riusciti oggi ad ottenere oggi una cosa estremamente importante: per la prima volta non soltanto dei parlamentari hanno potuto accedere a questa struttura ma anche delle autorità locali, il consigliere regionale friulano Alessandro Metz, io stesso e l’onorevole Luana Zanella dei Verdi. Ma soprattutto siamo riusciti ad ottenere che all’interno di questa struttura potessero entrare i due legali siciliani nominati nei giorni scorsi dai richiedenti asilo e l’Avv. Marco Paggi consulente legale del Servizio Immigrati del Comune di Venezia e vice presidente dell’ASGI che è stato nominato anch’egli da alcuni tra i richiedenti asilo. L’altra cosa importante ottenuta che i profughi possono tranquillamente, senza l’asfissiante presenza di uomini della polizia o di guardiani della cooperativa che gestisce questa struttura, incontrare i propri avvocati e svolgere le pratiche relative alla richiesta di asilo.” Spiega Giuseppe Caccia dall’interno del cpt.
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Alcune riflessioni di Alessandro Metz in delegazione dentro questo “scempio dei diritti fondamentali dell’uomo”.
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Ore 14.30 – Luana Zanella, deputata Verdi, appena uscita dal cpt di Caltanissetta denuncia le gravi violazioni che i migranti subiscono in questi luoghi che “devono al più presto essere chiusi”.
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Filippo Miraglia, Arci, dal Convegno antirazzista di Cecina commenta “Invitiamo formalmente i 22 profughi qui a Cecina per tutta la settimana del convegno. Anche noi ci opereremo perchè al più presto si trovi una soluzione di ospitalità ed accoglienza”.
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Fuori dal cpt di Caltanissetta c’è anche Cinzia Gubbini, da diversi giorni in Sicilia inviata per il quotidiano Il Manifesto.
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Ore 15.30 – Cpt di Ponte Galeria (Roma) – Il senatore dei Verdi Francesco Martone in questo momento sta entrando nel cpt dove questa notte sono stati trasferiti i 14 profughi da Caltanissetta. 12 provengono dal Sudan, uno dal Ghana e uno dalla Nigeria. Martone spiega che all’arrivo di un avvocato avranno anche loro la possibilità di conferire circa la loro situazione giuridica e avviare le pratiche necessarie.
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Ore 17.00 – Continua, di fronte al cpt di Caltanissetta, il presidio mentre la delegazione all’interno continua l’incontro di consulenza e supporto legale con i 22 profughi. Milena Zappon, Melting Pot Europa, ci aggiorna su quanto sta accadendo e spiega come le attuali leggi sull’immigrazione rendano i territori dell’Unione Europea una vera a propria fortezza. In questo contesto l’Italia detiene un triste primato: non esiste una normativa sul diritto d’asilo.
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“Non lasceremo la struttura del cpt senza i 22 profughi della Cap Anamur”, dichiara Giuseppe Caccia.
Da qualche minuto i 22 profughi hanno firmato 5 procure legali ciascuno. Le procure conferiscono l’incarico di tutela agli avvocati del pool che si trovano nel cpt di Caltanissetta. Questi atti formalizzano al Prefetto e alla Questura la disponibilità di accoglienza da parte di alcuni comuni siciliani, dei Comuni di Padova e Venezia e delle regioni Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.
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Ore 17.45 – “Sono appena uscito dal cpt di Ponte Galeria, dove i 14 profughi della Cap Anamur stanno incontrando gli avvocati che li rappresentano”, spiega Paolo Cento, parlamentare Verdi.
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Ore 18.00 – Padova – Oggi l’Ass.ne Razzismo Stop e il Comitato per il superamento del ghetto di via Anelli hanno promosso un incontro tra il neo-eletto sindaco e i cittadini che abitano in questa area estremamente disagiata della città.
“Diversi gli interventi che si stanno succedendo, tutti cercano di offrire delle proposte di prospettive concrete e reali per superare il ghetto” spiega Massimiliano, Razzismo Stop “In questo momento ci stiamo collegando telefonicamente con quanti si trovano a Caltanissetta per la libertà dei profughi della Cap Anamur sequestrati nel cpt”. Nella corrispondenza di Massimiliano anche l’intervento di Luca Bertolino, Razzismo Stop, dal cpt di Caltanissetta.
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Ore 18.30 – “Il cpt è stato invaso”, spiega Milena.
“Asilo politico” subito, questo quanto gli attivisti a Caltanissetta chiedono a viva voce mentre metà del presidio è entrata all’interno della prima rete di recinzione del cpt. “Nemmeno di fronte agli avvocati, nemmeno di fronte alle disponibilità di accoglienza dei Comuni le autorità lasciano liberi i profughi! Bugiardi”, denunciano gli attivisti che sono entrati all’interno del cpt in segno di protesta e per accogliere e portare i 22 cittadini africani nelle città che daranno loro ospitalità.
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Ore 19.15 – Le forze dell’ordine hanno brutalmente trascinato fuori dal cpt di Caltanissetta sia Alessandro Metz, consigliere regionale regione Friuli Venezia Giulia, e Giuseppe Caccia, assessore alle politiche sociali del Comune di Venezia. “Senza neppure prendere in considerazione le proposte serie e reali degli enti locali, il Prefetto ha scelto le politiche di intolleranza e di violazione dei diritti umani che la Fortezza Europa propugna”, spiega Alessandro Metz, “Siamo indignati! Ci hanno comunicato che forse lunedì si potrebbe trovare una soluzione. Soluzione che in realtà è qui a portata di mano. Questa giornata ci lascia molto amaro in bocca, ci lascia molte domande. Rispetto a queste pratiche da far west, trattenuto dalle forze dell’ordine, mi sento di dire basta! Non si possono più accettare queste politiche. I profughi che abbiamo incontrato sono letteralmente terrorizzati dalla situazione”
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Milena, dal presidio di fronte al cpt, ci aggiorna su quanto sta avvenendo e informa che uno dei responsabili del cpt sta conferendo con l’avv. Paggi per convincere gli avvocati a dissuadere gli amministratori dalle loro proposte di accoglienza. “Le forze di polizia in antisommossa ci stanno strattonando via, il direttore del cpt li sta anche aiutando. La polizia è rientrata mentre Alessandro e Giuseppe sono stati portati via probabilmente in Questura”.
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Simultaneamente raggiungiamo il senatore Francesco Martone, appena uscito dal cpt di Ponte Galeria. Martone spiega che a seguito dell’incontro con i profughi, gli avvocati hanno deciso di presentare formalmente ricorso contro le decisioni dei rappresentanti del governo italiano. “Questo che abbiamo visto oggi è un gravissimo precedente nei confronti del diritto di asilo e del rispetto delle proposte di molte amministrazioni locali”.
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Ore 20.30 – “Continueremo questa battaglia di civiltà fino a che tutti i profughi della Cap Anamur non saranno liberi!”, dichiara l’assessore Giuseppe Caccia dal Pronto soccorso dell’ospedale di Caltanissetta, dove il consigliere Metz è in attesa di ricevere il referto medico. “E’ stata una importante giornata di mobilitazione, per questo invitiamo tutti ad unirsi a noi, a pretendere diritti e dignità per ogni essere umano”, prosegue Caccia.
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