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Tratto dal sito einaudi.it

Libri – La luna che mi seguiva di Aminata Fofana

Una bambina, il nonno sciamano, un villaggio africano fuori dal tempo. Un fiabesco libro-rivelazione su un mondo forse perduto per sempre, che porta per la prima volta al nostro cuore di occidentali l’eco delle leggende degli antichi cantastorie erranti da una tribú all’altra. Un romanzo di incanti e terrori dove la magia funziona sul serio, e piante e animali e uomini sono sacri.
Un esordio in italiano, dall’Africa.

In questo romanzo la magia non è una trovata ma il modo di funzionare esatto e «tecnico», descritto con impressionante e suggestiva fedeltà, di un universo dove tutto è tessuto insieme e può tuttavia essere modificato dalla scelta di ciascuno per il male o il bene. Nel personaggio di Saduwa – una ragazzina, diremmo noi, di sette o otto anni, ma al villaggio non è questo il modo di misurare il tempo – l’autrice adulta fa rivivere in forma di romanzo le esperienze e il punto di vista di una bambina immersa totalmente nel mondo africano mandingo, animista e magico. Una bambina che si trova suo malgrado a sovvertire le tradizioni. Aiutata da N’bemba, il nonno sciamano molto amato, Saduwa scopre di essere «il prescelto dallo Stemma», che era sempre stato privilegio maschile. Da quel momento inizia una lotta senza esclusione di colpi, di portata vastissima, che riguarda la sorte dell’intera tribú. La luna che mi seguiva ci riporta la vita di un villaggio africano prima della luce elettrica e dei telefoni, attraverso una folla di figure indimenticabili, comiche buffe o drammatiche, nei sapori e colori vividi di un mondo dove ogni giorno si gioca l’avventura piú estrema e ogni gesto, anche il piú semplice, nasconde la salvezza o la perdizione. E dove ogni tramonto del sole è salutato dal canto dolce dello sciamano.

Aminata Fofana nasce in Guinea. Trascorre l’infanzia immersa nella vita tribale del suo piccolo villaggio fatto di capanne di fango fra numerosi fratelli, sorelle, matrigne e cugini, con guerrieri e pescatori, ascoltando i suoni dell’immensa foresta che la circonda. La sua vita è segnata profondamente dalla figura del nonno, grande uomo di ginnah bjè, magia bianca, designato morikè (sciamano) della tribú da una profezia. Appena adolescente, Aminata lascia con la sua famiglia la vita incontaminata del villaggio e si trasferisce a Kindia, una città alle porte della capitale Conakry. Qui, dopo aver affrontato i primi difficili adattamenti alla nuova vita, fa un salto ancora piú grande; lascia tutto indietro e si trasferisce da sola in Europa. A Roma inizia a fare la modella, lavoro che la porta a Parigi e a Londra. In quest’ultima città, accompagnando un amico in una sala di registrazione, scopre la sua voce e incide l’album internazionale The Greatest Dream con la casa discografica Mercury di Londra. Nella realizzazione di questo lavoro collaborano con lei musicisti come i Massive Attack e i Fugees di Wyclef Jean e Craig Armstrong. Da anni vive a Roma, città dai cui ritmi e usi si dice catturata, e che ha scelto per scrivere. La luna che mi seguiva è il suo primo libro ed è scritto direttamente in italiano, che è la lingua da lei adottata.

Einaudi 2006
pp. 260
€14,5
ISBN 880616668