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Mali, protezione sussidiaria: alto il rischio per i cittadini di essere coinvolti in situazioni di violenza indiscriminata

Tribunale di Palermo, ordinanza del 17 agosto 2018

Il Tribunale di Palermo, sezione specializzata in materia di immigrazione,
protezione internazionale e…, riconosce la protezione sussidiaria a cittadino del Mali.

Il Giudice sostiene: “Nel caso di specie, avuto riguardo alle più aggiornate informazioni disponibili in ordine all’attuale contesto socio-politico-religioso del Mali, risulta che in detto Stato ed in particolare in talune aree territoriali del
medesimo sia in atto un conflitto armato ed esista comunque una
situazione di “generalizzata violenza” di tale livello da costituire una seria
minaccia per la vita di qualunque civile si trovi su quel territorio
,
registrandosi un vero e proprio disordine interno, contrassegnato da un
livello di violenza, talora indiscriminata, suscettibile di determinare un
elevato rischio per l’incolumità personale.
Secondo quanto evincibile dalle informazioni sui paesi di origine
collazionate dalle fonti di seguito specificate, alla luce dell’elevata
probabilità di verificazione di atti terroristici perpetrati anche nei confronti della popolazione civile e di un quadro complessivo di sicurezza estremamente critico, tutto il Mali (ivi compresa la capitale Bamako, città presso la quale il richiedente ha per lungo tempo dimorato e nella quale ha consolidato la propria abituale residenza anteriormente all’espatrio), è da considerarsi a rischio.
Rischio che diviene estremamente elevato nelle regioni settentrionali del
paese (Gao, Mopti e Timbuctu), propagandosi perfino nelle zone centrali
,
dove sono aumentati i gruppi armati che hanno compiuto attentati.
Si registra, in particolare, un crescente pericolo di attacchi e di rapimenti
in zone di interesse pubblico, dovuto ad una presenza conclamata e attiva
di gruppi terroristici. Il tasso di crimine è alto e continua a crescere a
Bamako, come nel resto del paese. Sussiste, pertanto, un alto rischio per i
cittadini di essere coinvolti in situazioni di violenza indiscriminata
.

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Tribunale di Palermo, ordinanza del 17 agosto 2018