Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Tratto dal sito http://www.cospe.it

Manifesto Europeo dei media multiculturali

A cura del Cospe - Onlus

Presentazione

I Media Multiculturali sono periodici, quotidiani, siti internet, programmi radio-televisivi che si occupano e sono prodotti da e per i migranti ed altri gruppi di origine etnica minoritaria.
I media multiculturali sono spesso iniziative locali che utilizzano la lingua del proprio pubblico cui forniscono informazioni sulla partecipazione, l’educazione, lo stato di residenza in generale. Essi offrono inoltre una piattaforma di discussione e scambio tra i migranti e gli altri gruppi di origine etnica minoritaria così come tra le comunità minoritarie e quelle maggioritarie.

La nuova Unione Europea ambisce ad essere uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia nel quale si possano sviluppare valori condivisi e la ricchezza culturale sia rispettata. La piena e uguale partecipazione, così come la comunicazione interculturale, la comprensione reciproca e il dialogo sono alla base della cittadinanza attiva così concepita. La partecipazione riconoscibile dei migranti e dei gruppi di origine etnica minoritaria al dibattito pubblico è dunque di primaria importanza.

Cospe ha realizzato circa un anno e mezzo fa una ricerca – mappatura di tutte quelle iniziative radiofoniche, televisive e su carta stampata rivolte e/o promosse da cittadini di origine immigrata in Italia http://www.cospe.it/down/down.htm. Dopo quell’esperienza che ha suscitato molto interesse sia in ambito universitario che fra gli operatori dei media, abbiamo cercato di tenere aggiornato un archivio di queste produzioni e darne periodica informazione tramite la newsletter Millevoci ([email protected]).

Il Manifesto Europeo dei Media Multiculturali parte dalla constatazione che in tutta Europa questi media – o singole iniziative (trasmissioni radio e tv ) come sono in Italia – sono una realtà vivace e in crescita continua e sono importantissimi canali di comunicazione e informazione sia all’interno delle comunità di cui sono espressione, sia verso la società nel suo insieme.

Il Manifesto vuole valorizzare la ricchezza di queste produzioni, mettendone in luce gli ostacoli che incontrano nel loro operare e le possibili soluzioni che potrebbero essere adottate se venisse riconosciuto loro lo status di servizio di interesse pubblico.

Intendiamo promuovere una campagna di sottoscrizione del Manifesto rivolgendosi ad operatori dei media sensibili, e a tutti quelle associazioni e organismi che potrebbero sostenere l’iniziativa a livello italiano.
Il Manifesto sarà presentato non solo a livello nazionale, ma anche all’Unione Europea dal network On Line/More Colour in the Media.

Vi invitiamo a leggere attentamente il testo del Manifesto e sottoscriverlo.
Più numerose sono le firme, più forte sarà la voce dei media multiculturali in Italia e in Europa.

Coordinamento italiano
COSPE
Anna Meli – [email protected]
Via Slataper,10
50134 Firenze – Italia
Tel. 055-473556 Fax. 055-472806 –

Il Manifesto Europeo

xx iniziative mediatiche multiculturali di xx stati membri dell’Unione Europea impegnate a contribuire alla piena partecipazione dei migranti e delle comunità di origine etnica minoritaria negli stati di residenza, coscienti del potenziale che possono mettere in campo in favore dell’audience di origine etnica minoritaria e determinati a sviluppare i loro media sia come mezzi di comunicazione efficaci all’interno delle comunità di cui sono espressione sia come piattaforme d’informazione per la società nel suo complesso, nel corso di incontri a livello nazionale e internazionale hanno discusso e approvato il seguente documento:

Considerato che
. la nuova Unione Europea si propone come uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia, nel quale sviluppare valori condivisi e in cui la diversità culturale sia rispettata;
. gli Stati membri dell’Unione Europea contano un gran numero di cittadini appartenenti a gruppi di origine immigrata e ad altre minoranze etniche, una parte sempre crescente dei quali è originaria di stati non membri e che costoro, da molti anni, danno un importante contributo e arricchiscono la diversità culturale e l’economia della nuova Unione Europea;
. la Commissione Europea ha introdotto il concetto di cittadinanza attiva che riconosce ai migranti alcuni diritti e obblighi fondamentali, al fine di garantire loro uguale trattamento rispetto agli autoctoni;
. i migranti e le altre comunità di origine etnica minoritaria si sono impegnati in maniera significativa nella vita sociale e in attività politiche, sociali e culturali al fine di contribuire – in qualità di cittadini con pari dignità – allo sviluppo dei loro stati di residenza

Consapevoli che
. sensibilizzare la popolazione di etnia maggioritaria sui benefici e le sfide dell’immigrazione è fondamentale in una politica propositiva di integrazione e che i mass media hanno una responsabilità primaria nella costruzione dell’opinione pubblica
. per una pratica efficace della cittadinanza attiva il dialogo tra gli attori chiave e le pari opportunità di accesso e partecipazione al dibattito pubblico per interlocutori immigrati e di origine etnica minoritaria visibili e riconoscibili sono di primaria importanza
. i media mainstream incontrano grosse difficoltà nell’attrarre il pubblico di origine etnica minoritaria e nel trasmettere, attraverso i loro programmi, una rappresentazione realistica della società multiculturale
. diversamente dai mezzi di comunicazione mainstream, i media multiculturali possono vantare contatti efficaci con reti, portavoce e esperti di origine etnica minoritaria e, di conseguenza, agire da mediatori nei confronti dei media a larga diffusione
. i media multiculturali, in quanto iniziative di servizio di interesse pubblico, possono svolgere un ruolo centrale per favorire e incoraggiare pari accesso e piena partecipazione dei migranti e dei gruppi di origine etnica minoritaria, poiché trattano tematiche importanti per questi ultimi offrendo loro una piattaforma di confronto e scambio con il resto della popolazione.
. in molti Stati membri i media multiculturali, nonostante i loro sforzi, non riescono a realizzare o sviluppare le loro produzioni, non disponendo di un accesso indipendente alle frequenze e alle altre piattaforme di diffusione – così come alla formazione professionale e ai finanziamenti – poiché non gli viene riconosciuto lo status di servizio di interesse pubblico e, per i nuovi gruppi di origine etnica minoritaria, il sistema mediatico nazionale risulta altamente competitivo e difficile da penetrare a causa della presenza di network oramai consolidati.

Convinti che:
. la libertà di espressione, il diritto ad essere informati e a comunicare sono diritti umani fondamentali per tutti i cittadini nell’ambito della nozione di cittadinanza attiva della nuova Unione Europea, per garantire uguale partecipazione a tutti i cittadini negli Stati membri, e che questi diritti così concepiti devono essere garantiti da tutte le normative e le politiche di integrazione sia dell’Unione Europea sia di ciascuno degli Stati membri
. i media multiculturali possono dare un enorme contributo al processo di partecipazione e emancipazione dei migranti e delle minoranze etniche nel quadro della nozione di cittadinanza attiva, attraverso il miglioramento della comunicazione interculturale, la comprensione e il dialogo reciproci
. utilizzando il linguaggio dei loro utenti, i media multiculturali riescono ad arrivare in maniera efficace all’audience immigrata e di origine etnica minoritaria che, generalmente, gli altri media locali e nazionali non sono in grado di raggiungere
. i media multiculturali possono giocare un significativo ruolo di supporto ai mezzi di comunicazione mainstream, agendo da mediatori tra le comunità di origine etnica minoritaria e quelle maggioritarie e fornendo accesso a reti e a fonti di informazione mediatiche alternative
. i media multiculturali offrono un servizio di interesse pubblico fondamentale e che, in quanto tali, dovrebbero entrare a far parte integrante del sistema mediatico nazionale e europeo.
. i media multiculturali necessitano di un sostegno significativo per continuare a svolgere questo loro ruolo.

Richiamando:
. l’art. 10 della Convenzione Europea dei Diritti Umani (1953) secondo il quale ognuno ha diritto alla libertà d’espressione. Tale diritto include la libertà d’opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee attraverso tutti i mezzi di comunicazione senza ingerenza alcuna da parte delle autorità pubbliche e senza considerazione di frontiera.
. l’Atto Finale di Helsinki sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa (1975) che riconosce il diritto per le minoranze di accedere a mezzi di comunicazione nella loro lingua madre
. l’art. 11 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (Libertà di espressione e informazione) in base al quale ogni individuo ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza ingerenze da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.
. la Dichiarazione sui Diritti delle persone appartenenti a minoranze nazionali, etniche, religiose e linguistiche, adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 47/135 del 18 Dicembre 1992
. il Trattato di Amsterdam del 1999 che, all’art. 13, promuove il diritto al pari trattamento e alla libertà contro qualsiasi discriminazione basata su: nazionalità, sesso, razza o origine etnica, religione o credenza, disabilità, età o orientamento sessuale come uno dei principi fondamentali per tutte le politiche dell’Unione Europea.
. la Comunicazione della Commissione su immigrazione, integrazione e occupazione (COM 2003, 336 definitivo) al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato Economico e Sociale europeo e al Comitato delle Regioni
. le numerose conferenze europee e nazionali che, come la Conferenza del Consiglio d’Europa “Migranti, Media e Diversità Culturale” (Noordwijkerhout, 1988), hanno sollecitato i governi dei paesi europei a riconoscere il diritto dei migranti e delle altre minoranze etniche di ricevere attraverso i media una comunicazione adeguata ai loro bisogni e il diritto ad esprimersi nei media adoperandosi perché questi diritti siano garantiti nella legislazione relativa ai media e nei testi che regolano il servizio pubblico

Chiedono al Parlamento Europeo, alla Commissione europea e ai Governi degli stati membri di assicurare:
. che la libertà di espressione, di essere informati e di comunicare, incluso il diritto per le minoranze di accedere ai media nella loro lingua, siano riconosciuti come diritti umani fondamentali per tutti i cittadini in quanto parte della nozione di cittadinanza attiva e che essi vengano garantiti in tutte le normative e le politiche di integrazione relative a media sia dell’Unione Europea sia degli Stati membri
. che i media multiculturali siano riconosciuti come servizio di interesse pubblico fondamentale per la comunità e che, in quanto tali, vengano ricompresi in tutte le normative europee e nazionali che disciplinano i media e ottengano uno status riconosciuto in tutte le piattaforme di diffusione
. che i media multiculturali siano riconosciuti come attori importanti nell’applicazione delle politiche di integrazione
. che la Commissione Europea renda disponibili I fondi speciali nel quadro del Programma Media al fine di incoraggiare: i programmi di formazione per i professionisti di origine etnica minoritaria e immigrata, la cooperazione transnazionale tra media multiculturali e lo scambio di programmi e produzioni.
. Che i governi nazionali creino un Fondo per i media multiculturali, allo scopo di fornire fondi di avvio e di finanziamento permanente su base strutturale.