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Prossima emanazione decreto flussi 2004

Sono sempre più numerose le segnalazioni di utenti che chiedono informazioni sull’emanazione del decreto flussi 2004 e, quindi, sulla disponibilità di quote al fine di formalizzare l’assunzione di lavoratori stranieri residenti all’estero (almeno dal punto di vista formale) o che abbiano già un regolare pds ad altro titolo in Italia (es: pds per studio, turismo).
Evidenziamo che non ci sono notizie precise in merito. Avevamo già spiegato che in qualche modo l’approvazione di un decreto flussi sarebbe stata collegata al perfezionamento dei regolamenti di attuazione della legge Bossi Fini, ma sembra che così non potrà essere perché l’iter per la loro approvazione si sta dimostrando più lungo del previsto. In una recente conferenza stampa, il ministro Maroni ha dichiarato che il Governo sta predisponendo il decreto flussi per il 2004 con disponibilità di quote per lavoratori sia stagionali, che a tempo indeterminato, ovvero per un soggiorno di tipo rinnovabile, tendenzialmente stabile (per quanto con la Bossi Fini non sia facile garantire una stabilità ai lavoratori immigrati). Quindi, stando alle parole del ministro, dovremmo attendere il decreto flussi per i primissimi mesi del 2004.

Molte persone ci chiedono come fare per utilizzarlo
Sappiamo già, anche se il decreto non è stato ancora emanato, che i posti disponibili saranno di gran lunga inferiori rispetto alle domande, sia per quanto riguarda le cosiddette badanti, sia per i lavoratori delle altre categorie produttive.
Esempio pratico – Quando lo scorso giugno è stato emanato il decreto flussi, a Padova le quote riguardavano circa 110 posti e nel giro di tre giorni le domande presentate sono state oltre 300.
Possiamo immaginare che anche questa volta sarà una gara a chi arriva prima e che già qualche giorno prima della operatività del decreto, quindi della raccolta delle domande da parte delle Direzioni Provinciali del Lavoro (DPL), ci saranno fuori dalla porta file di persone che cercheranno di essere tra i primi a presentare la domanda prima che si esauriscano i posti messi a disposizione.
Sappiamo anche che a fare le code al freddo non saranno i datori o le datrici di lavoro delle badanti, ovvero gli imprenditori, ma ci saranno i lavoratori direttamente interessati che – stando alla normativa vigente – ufficialmente non dovrebbero essere presenti in Italia. Solo all’ultimo momento – a pochi metri dall’entrata dell’ufficio – arriverà il datore di lavoro a presentare formalmente la domanda dopo che il dipendente, che, lo ripetiamo, ufficialmente dovrebbe trovarsi all’estero, sarà rimasto in coda “a tenere il posto”.

Questa è la grande ipocrisia della normativa italiana sulla programmazione dei flussi migratori, perché tutti sanno benissimo che la quasi totalità delle persone che utilizzeranno il decreto flussi sono già presenti in Italia.

La procedura del decreto flussi impone alle persone interessate:
– di dichiarare che non sono presenti in Italia (cioè che sono falsamente all’estero);
– di rientrare nel loro paese uscendo clandestinamente dal territorio italiano;
– di andare infine a prendere il visto d’ingresso all’ambasciata italiana del paese di provenienza.
Tutto questo sempre se le coincidenze lo permetteranno e se avranno la fortuna di presentare la domanda prima che terminino i posti disponibili.

Molti vogliono sapere quale sarà il giorno più opportuno per mettersi in coda al fine di guadagnare un posto per la presentazione della domanda. Non avendo la sfera di cristallo è difficile dirlo, ma nemmeno con questa potremmo prevedere i tempi della politica che sono condizionati da molteplici fattori. Non è comunque possibile prevedere il giorno esatto in cui le DPL inizieranno la raccolta delle domande, così come non sappiamo l’entità numerica e la composizione delle quote in relazione alle tipologie di lavoro subordinato e, in particolare, di lavoro autonomo.
Possiamo però evidenziare che l’esperienza recente dell’ultimo decreto flussi ha dimostrato come ci sia una certa diffidenza verso certe forme di lavoro autonomo come i soci di cooperativa, espressamente escluso dalle precedenti quote e probabilmente anche dalle prossime.
Il decreto flussi del giugno scorso consentiva inoltre l’ingresso per lavoro autonomo relativamente a contratti di collaborazione coordinata e continuativa (co.co.co.); si precisa che nel frattempo la legge Biagi ha trasformato questo tipo di contratto in lavoro a progetto anche se, al di là degli aspetti formali o della diversa denominazione, la tipologia contrattuale rimane essenzialmente la stessa.

Si precisa che nell’ipotesi in cui il decreto flussi venisse emanato entro breve si delineerebbe una strana situazione perché ciò avverrebbe prima dell’approvazione del nuovo regolamento di attuazione. Ne discenderebbe che le prime quote messe a disposizione per il 2004 dovrebbero essere amministrate in base all’ancora vigente vecchio regolamento
(d.p.r. 31 agosto 1999 n. 394) che consente (art. 39, comma 7) allo straniero già presente in Italia, in possesso di regolare permesso di soggiorno diverso da quello che permette l’esercizio di attività lavorativa, la conversione in pds per lavoro autonomo. È il caso delle persone in possesso di un pds per motivi turismo che potrebbero verificare l’opportunità di una conversione dello stesso, sempre a condizione di presentare la domanda relativa sulla base della disponibilità delle quote prima che queste siano esaurite.
Ricordiamo a chi è in possesso di un pds per motivi di studio che è possibile procedere alla sua conversione a lavoro subordinato a condizione che lo stesso sia ancora valido nel momento in cui ci sarà la possibilità di fare la conversione (art. 14, comma 5). Ecco che non bisogna attendere l’ultimo momento – ovvero la scadenza del pds per studio – per porsi tale questione.

Naturalmente non mancheremo di fornire notizie e aggiornamenti in merito attraverso il sito internet.