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Spagna – Raccolta delle olive. Immigrati clandestini si appellano all’Onu

Gli immigrati irregolari impegnati nella raccolta delle olive a Jaen, in Andalusia, e in ‘sciopero’ da quasi due mesi per il cattivo trattamento offerto dai loro datori di lavoro, stanno per inviare un documento di denuncia al Comitato per i diritti umani dell’ONU, riferisce il quotidiano El Mundo.

Il rapporto, scrive il giornale, contiene impressioni come quelle di Babacar, senegalese, secondo cui ‘il cibo ce lo porgono sempre freddo, l’acqua per farci la doccia e’ fredda, dormiamo in tanti, tantissimi ammucchiati, non ci rispettano, ci guardano male, questo accade perche’ non abbiamo documenti’; o di Brahim, sahariano, pagato dal suo capo ‘la meta’ degli altri per non avere i documenti: 40 euro per 10 ore di lavoro’.

L’astensione dai campi, praticata dall’inizio di febbraio da 45 dei 200 iscritti al Sindacato operaio migrante, e’ stata sottoscritta da altre 2000 persone e resa possibile da una sentenza del Tribunale Costituzionale spagnolo che il 19 dicembre 2007 ha dichiarato contrario alla Carta fondamentale l’articolo 11.2 della legge sull’immigrazione che proibisce lo sciopero dei cittadini privi di regolari documenti.

‘E’ un autentico sciopero contro il governo’, ha dichiarato il leader del sindacato Jesus Hidalgo, secondo il quale ‘ci sono oltre 60 compagni di lotta che stanno estendendo in altre aree il diritto di associazione e di affiliazione sindacale per tutti’. ‘L’obiettivo di lungo periodo’, ha poi concluso, ‘e’ uno sciopero nazionale degli immigrati irregolari’.