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da il mattino di mercoledì 11 maggio 2005

Stranieri, la beffa del timbro postale

Dal Trentino, dal Friuli o dall’Emilia Romagna, uffici postali che aprono alle 8 del mattino e non alle 8.30 come avviene in Veneto. Il decreto flussi emanato dal governo prevede che le domande pervenute alle direzioni provinciali del lavoro per l’ingresso di lavoratori extracomunitari vengano accolte in base all’ordine di spedizione, a partire dal 3 febbraio.
In tutta Italia sono state segnalate file davanti agli uffici postali, con datori di lavoro che hanno trascorso la notte con il sacco a pelo pur di consegnare per primi le domande.
Ma ora, a cose fatte, si viene a sapere che per le nazionalità con maggior numero di domande rispetto ai posti disponibili neppure un timbro delle 8.30 sarà sufficiente ad ottenere il timbro d’ingresso. A Padova è il caso degli immigrati moldavi (941 domande per 60 posti) e dei marocchini (334 domande per 38 posti). LO stesso vale per le domande dei lavoratori non appartenenti alle nazionalità “riservate”.
In questo caso, per i lavoratori edili ci sono state 688 domande rispetto a 131 posti disponibili, e per lavoratori diversi da quelli edili e da colf e badanti le domande sono state 1118 e la quota assegnata a Padova solo di 260 posti.
“Anche noi – spiega il direttore della direzione provinciale – ci siamo chiesti se fossero da considerare valide le domande di datori di lavoro della provincia di Padova inviate prima delle 8.30 del mattino da uffici postali di altre regioni. Abbiamo rivolto uno specifico quesito al ministero, che ci ha risposto che è tutto in regola”.
Alla direzione provinciale del lavoro di Padova sono arrivate 5096 domande di ingresso a fronte di 1408 posti di lavoro da assegnare. Ai 1368 originariamente assegnati, un decreto di qualche giorno fa ne ha aggiunti altri 40, che ora bisognerà vedere come distribuire. “Fino ad oggi – spiega il direttore Orazio Drago – abbiamo autorizzato 441 ingressi e contiamo di concludere le istruttorie entro fine mese”.
Nonostante l’ampio divario tra richieste e posti disponibili, il problema dell’eventuale sorteggio tra domande giunte con un timbro della stessa ora non è ancora stato affrontato: “Il fatto che molte domande siano partite prima delle 8.30 ci ha consentito di fare una graduatoria degli arrivi. Speriamo che non si ponga il problema del sorteggio, tanto più che nelle prossime settimane abbiamo in programma un trasloco di sede. Fino ad oggi sono stati autorizzati 441 ingressi e contiamo di concludere le assegnazioni entro maggio”.
Semaforo verde per i permessi di ingresso ai cittadini neocomunitari: in generale, le richieste pervenute in Italia sono state molto al di sotto dei posti disponibili.
A Padova le domande arrivate sono state 120: 112 posti sono già stati assegnati, per gli altri 8 è in corso l’istruttoria. Buone notizie per i tempi delle pratiche degli immigrati alla questura di Padova: dieci giorni per il rinnovo del permesso di soggiorno, due mesi e mezzo per avere un appuntamento per una pratica di ricongiungimento familiare e, se i documenti sono a posto, per l’ok ci vuole una settimana.
L’ufficio immigrati della questura funziona così bene che è diventato un polo di attrazione anche da altre province.

di Silvia Giralucci