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Rimini – “I colori della musica”

Intervista a Simona Mulazzani, responsabile del progetto

Intervista a Simona Mulazzani, responsabile del progetto di comunicazione interculturale, informazione e servizio con e per la popolazione immigrata della provincia di Rimini, dal titolo “I colori della musica”.
“L’idea, che è alla base di questo articolo, nasce dalla volontà di valorizzare, di dare spazio a tutte quelle realtà a tutti quei progetti che, insieme al Melting Pot, lavorano, con impegno e sensibilità, all’interno della Regione Emilia Romagna, camminando a fianco dei fratelli e delle sorelle migranti”.

Domanda: Come nasce il progetto “I colori della Musica”?

Risposta: Il progetto è partito da un dato di fatto: l’immigrazione sul nostro territorio non è un fenomeno passeggero, ma una realtà stabile con cui siamo chiamati a convivere. I fatti accaduti a livello mondiale contribuiscono a creare tensioni, paure, pregiudizi indiscriminati verso la presenza di persone extracomunitarie. In questo contesto, è sempre più urgente intervenire con contributi culturali, che presentino gli aspetti dell’integrazione, le ricchezze culturali di cui sono portatrici le persone immigrate in termini letterari, musicali, artistici.
Purtroppo spesso accendendo la televisione, o leggendo un giornale vengono trattate notizie in “nero” legate ad extracomunitari: delinquenza, sfruttamento, spaccio, prostituzione. Non sempre però sono le persone immigrate coinvolte ad essere responsabili. Tutto questo assume connotazioni locali con particolari caratteristiche legate al nostro territorio.
Questa situazione nella nostra Provincia ha dimostrato in questi anni una non semplice gestione. L’informazione in questo senso non sempre è risultata essere equa e corretta. Spesso la distanza culturale e il pregiudizio hanno contribuito ad aumentare la distanza piuttosto che promuovere una sana integrazione.

Come realtà fortemente attente a queste tematiche abbiamo rilevato un’esigenza di comunicazione, d’informazione diffusa. Emerge sempre più la carenza di strumenti di dialogo, di possibilità di denunciare e far sapere l’esistenza di bisogni o di soprusi, la necessità di riaffermare i caratteri e le forme della cultura di origine di ciascuno e delle proprie radici. La comunicazione anche del “positivo”, contribuisce all’integrazione, nella legalità, diminuisce il pregiudizio troppo spesso figlio dell’ignoranza. E così nel 1998 sono nati “I colori della musica” su Radio Icaro, ma da quest’anno sono anche un programma televisivo su Etv.

D: Quali sono i soggetti coinvolti nella città di Rimini?

R: Oltre alla Regione Emilia Romagna e agli enti istituzionali di Provincia, Comune di Rimini, nell’ultimo anno, cioè da quando è nato il progetto televisivo, è stata attivata la sinergia con la Caritas diocesana, la cooperativa Madonna della Carità e le associazioni d’immigrati ASPR (senegalese) e Amicizia (italo-albanese), di Rimini. Direttamente al progetto lavora una redazione interetnica con due giornalisti italiani della redazione locale della Radio e della Tv, un giornalista, sempre italiano della Caritas diocesana, e tre giornalisti immigrati (albanese, senegalese e marocchino).

D: Per comprendere ulteriormente il vostro progetto, potete descriverci semplicemente le modalità, la programmazione e la sua strutturazione?

R: La realizzazione della trasmissione radio-televisiva ha puntato maggiormente su alcuni aspetti:
. quello interculturale, tradizionale, mediante racconti, testimonianze dirette, voci dai paesi d’origine della popolazione immigrata;

. quello giornalistico informativo con la redazione di uno spazio ad hoc di informazioni, servizio per gli immigrati del territorio;

con contenuti che riguardavano:

. interviste e storie di immigrati che vivono a Rimini e cha danno il loro contributo sull’integrazione e sulle difficoltà di inserimento;

. approfondimenti sui servizi rivolti agli immigrati (es. regolarizzazione, scuola, lavoro, sanità, ecc.);

. tradizioni e culture dei Paesi del Mondo attraverso contributi filmati e musicali;

. TG con notizie dal Mondo in italiano, arabo, francese, inglese e albanese;

. schede informative su realtà e associazioni del territorio legate al mondo dell’immigrazione;

. spazi di approfondimento sulle situazioni di conflitto, sulle guerre dimenticate e sui Paesi del sud del Mondo con testimonianze dirette.

Per il 2003 le trasmissioni sono ancora in programmazione fino alla fine dell’anno. Nello specifico:

. un appuntamento radiofonico settimanale di un’ora, in onda il sabato alle 18 e replicato la domenica alle 13;

. un appuntamento radiofonico quotidiano, dal lunedì al venerdì di sei minuti ca. (più replica) che dà il senso della continuità nell’arco della settimana, aggiornando con informazioni di attualità dal mondo, attraverso agenzie di stampa specializzate (Misna, Fatmo, Redattore Sociale, Ansa, ecc.) e riviste (Nigrizia, Africa News, Internazionale, Mondo Missioni, ecc.) che fanno da rimando per l’appuntamento di approfondimento del sabato/domenica;

. un appuntamento televisivo settimanale di circa 20 minuti con testimonianze, storie, interviste, approfondimenti, TG con notizie dal Mondo in italiano, arabo francese, inglese e albanese. Il programma va in onda il giovedì alle 20 ed in replica il sabato alle 21 ed il martedì alle 14 e alle 19;

. il programma con le interviste, le notizie, gli approfondimenti e i contatti di servizio, trova spazio sul nostro sito d’informazione www.newsrimini.it. In questo modo tutto quanto realizzato è raccolto in un database accessibile a tutti da quale è possibile in ogni momento riascoltare i contenuti e le informazioni presentate nella trasmissione radiofonica.

D: Sei in grado di fare una valutazione del percorso, dei progressi, degli obiettivi fino ad ora raggiunti? E credi sia possibile implementare l’attività e la programmazione?

R: In un anno di lavoro insieme ho notato grandi progressi. In primis nell’impegno di squadra della redazione dove la diversità culturale è diventata progressivamente una ricchezza da tradurre in inchieste, approfondimenti e interviste.
Il fatto che il nostro piccolo gruppo sia in gran parte composto da stranieri ha garantito contatti veloci e più diretti con gli immigrati che vivono sul nostro territorio, ha permesso di analizzare con cognizione di causa problemi, ma anche di conoscere tanti aspetti culturali. Proprio la pagina culturale che spazia dalla cucina alle danze, dalle tradizioni religiose a quelle sportive è diventata l’occasione per raccontare il positivo che chi viene da lontano porta con sè.

E’ sempre grazie alla redazione interetnica che la notizia di un programma per immigrati si è diffusa rapidamente tra le varie etnie, tanto che spesso ora sono gli immigrati a contattarci per farci conoscere i loro progetti. E’ un programma che per scelta non affronta i massimi sistemi, ma che con semplicità racconta attraverso le storie dei protagonisti.
Per quello che riguarda lo sviluppo: è fondamentale puntare ad una crescita. Il primo obiettivo è puntare ad allargare “l’orizzonte”: vorremmo coinvolgere altri immigrati per il tg in lingua, ma anche per nuovi stimoli e provocazioni. Vorremmo parlare di più della quotidianità, segno di un’integrazione sempre più reale e rendere sempre più protagonisti gli immigrati stessi.