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dal Corriere Adriatico del 30 gennaio 2004

San Benedetto – Quella mamma divisa dai figli

Una storia dolorosa, risolta grazie all'intervento dei connazionali

È una brutta storia di immigrazione quella che ha coinvolto B. Z., trentaseienne mamma marocchina soggetta a decreto di espulsione il nove gennaio scorso e separata dai due figli, gemelli di tre anni e mezzo, dati in affidamento temporaneo ad una famiglia italiana nonostante fossero assieme alla madre.

Ora lei e i suoi bambini sono di nuovi riuniti in Marocco, grazie all’intervento dell’Atlas Onlus, l’associazione dei marocchini in Italia, che sta considerando, oltre ad un ricorso sull’espulsione, di intentare causa per il trauma subito dai piccoli.

La donna è arrivata in Italia con un visto di soggiorno turistico la scorsa estate, in visita alla sorella che vive da anni a San Benedetto con la sua famiglia. Il ricovero in pediatria di uno dei gemellini, quando il visto era in già in scadenza, ha provocato la denuncia automatica (come prevede la nuova legge Bossi Fini). Convocata in commissariato, la donna è stata immediatamente trasferite al Cpt di Roma con decreto di espulsione e per i figli è scattato lo stato di abbandono: il documento che attestava la maternità era in arabo e non è stato, accusa l’Atlas, preso in considerazione. L’associazione lo ha fatto tradurre attraverso l’ambasciata e con il proprio intervento è riuscita a riunire i bambini con la madre. Su questa vicenda ora il capogruppo di Rifondazione comunista Settimio Capriotti indirizzerà una interrogazione al sindaco (il Comune è stato coinvolto nell’affidamento dei bambini): “Penso sia mancato il buon senso – dice Capriotti – e l’approfondimento della situazione, che avrebbe permesso di evitare la separazione della famiglia”.