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Corridonia (Mc) – Cpt mai!

La testimonianza di Enza dei Disobbedienti Marche

All’interno della sala del Consiglio Comunale di Corridonia tre giorni fa è successa una cosa gravissima: è partita una carica violenta della celere all’interno e non so se siano mai accaduti precedenti simili in Italia.
I fatti sono questi: a Corridonia, paesino molto piccolo di 5000 abitanti in provincia di Macerata, si doveva discutere in Consiglio comunale della variante al piano regolatore per permettere la costruzione di un Centro di Permanenza Temporanea. C’è un precedente, infatti qualche mese fa c’era già stata un’iniziativa dei Disobbedienti Marche alla sede della Regione che era stata occupata, proprio perché si era scoperta un’ordinanza del Governo che imponeva la costruzione di un Cpt nelle Marche. La Regione però si è da subito espressa contraria. A questo punto si crea il giallo perché nessuno ha fatto sapere come mai si è arrivati così avanti a Corridonia e cioè al fatto che il 3 marzo si discutesse già della variante al piano regolatore per la costruzione del Cpt, nel silenzio totale delle forze della sinistra e dell’opposizione che non hanno fatto emergere alcun tipo di notizia.

Per questo pochi giorni fa, appena ne abbiamo ricevuto notizia, in un centinaio tra Disobbedienti e Centri Sociali ci siamo mobilitati per essere presenti al Consiglio e bloccarlo. In consiglio c’era una situazione particolare perché praticamente era presente tutta la popolazione di Corridonia, tra cui in particolare gli abitanti della contrada dove dovrebbe essere costruito il Cpt, che si sono mobilitati con i trattoti per contestare la decisione del Sindaco. Tantissime persone quindi, centinaia e centinaia.
Nel momento in cui è iniziata la discussione all’interno del consiglio comunale, qualcuno ha chiesto di fare un’assemblea pubblica anche perché poca era la consapevolezza di cosa fossero in realtà i Cpt. Ad esempio molti del partito dei Democratici di sinistra credevano che il Cpt fosse un centro di prima accoglienza, così come buona parte della popolazione che era all’oscuro di ciò che in realtà questi luoghi rappresentano.
La sala era molto piccola, all’incirca 40 metri quadrati, lo spazio per il pubblico era ristrettissimo, la gente numerosissima premeva, ma la richiesta di fare un’assemblea pubblica non è stata comunque accettata. A questo punto si è creata una situazione drammatica ed imprevista. Le persone che si trovavano nelle prime file a ridosso dei banconi del Consiglio, perciò più esposte al limite che non poteva essere oltrepassato, sono state spinte in avanti dalla folla che da dietro premeva per assistere al dibattimento.

Sotto questa forte spinte è stato superato il limite e in quel momento, improvvisamente, da un finestrone laterale è uscito un gruppone di celerini, in assetto antisommossa, i quali hanno effettuato una carica pesantissima in uno spazio piccolissimo, rischiando danni gravissimi alle persone presenti, con lo spavento di tutti per la particolare irruenza della carica (banconi rovesciati, vetri rotti ecc…). Le persone non sono retrocesse nel tentativo di resistere e di imporre che fosse concessa l’assemblea pubblica precedentemente richiesta.

La sala del consiglio è stata occupata nello sconcerto totale dei consiglieri comunali che , impauriti hanno abbandonato il consiglio. L’occupazione della sala è proseguita fino alla mezzanotte cioè fino a quando il Sindaco ha deciso di concedere l’assemblea pubblica, libera ed aperta a tutti dove ognuno potrà intervenire spiegando così finalmente che cos’è un Cpt.