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da Il Giornale di Vicenza del 25 marzo 2004

Immigrati, caleranno le file di Adriano Toniolo

I conti – dolorosi in riferimento alle sofferenze che ne derivano alle persone e alle ditte – sono presto fatti. Vicenza ha 55 mila immigrati che, normalmente, ogni due anni, salvo novità che sono all’ordine del giorno, devono rinnovare il permesso di soggiorno. Gli uffici della Questura preposti a questo lavoro devono far fronte in questo anno 2004 a circa 30 mila rinnovi, 11 mila in più rispetto alla media normale, un surplus dovuto ai permessi piovuti con le varie sanatorie. Gli uomini impiegati sono 35, il 12 per cento di tutti gli agenti di cui la Questura dispone. Si lavora come 50 anni fa, con il sistema cartaceo.
Per ottenere un rinnovo servono oggi 10 mesi. Un periodo lungo che di fatto impedisce agli interessati di viaggiare liberamente come tutti gli altri e impone loro numerose inevitabili peregrinazioni a Vicenza con relativi permessi di assentarsi dal lavoro che pesano sulle aziende. Le forze umane hanno un limite invalicabile e arrivano ad espletare, con tutto l’impegno dispiegato, un certo numero di pratiche. Serve un miracolo che può arrivare non dall’alto dei cieli, ma, stavolta, dalla informatizzazione terrestre, un dono che a Vicenza arriva grazie all’ottima collaborazione tra Questura, Camera di commercio e categorie economiche.
Di questo miracolo si è parlato ieri in Camera di commercio in occasione della firma della convenzione detta «di gestione informatizzata dei permessi di soggiorno». Una conferenza stampa a tre voci: il questore Dario Rotondi, il presidente della Camera Dino Menarin e Roberto Battistello perito capo della Polizia di Stato zona telecomunicazioni del Veneto. In poche parole: via tutte le carte e largo ai computer dell’ultima generazione che vanno gestiti con particolari accorgimenti perché i programmi sono soggetti alle variazioni normative che spesso e volentieri interessano il settore immigrazione.
La Camera di commercio fornisce in comodato gratuito per un anno (con possibilità di rinnovo) tutta l’attrezzatura e il personale altamente specializzato di supporto. Gli addetti della Questura metteranno a riposo penne biro e carte e lavoreranno ai terminali acquistando via via tutte le necessarie specializzazioni. I tempi per il disbrigo diventeranno sempre più brevi (ma non bisogna attendersi l’impossibile e magari subito), i pellegrinaggi che oggi penalizzano persone e aziende potranno essere sostituiti da una telefonata. Per il disbrigo delle 11 mila pratiche, la famosa «gobba» in più sulle spalle – come si dice nel gergo interno interno – ereditata dai vari condoni le categorie economiche vicentine forniranno per i prosssimi 6 mesi «critici» personale che si aggiunge a quello già al lavoro.
Tutte cose, quelle riportate, ricordate con efficace brevità dal presidente Menarin che ha sottolineato l’ottima collaborazione che ha portato alla stipula della convenzione, i buoni rapporti con la Questura, la sensibilità delle categorie economiche, i tanti vantaggi che ne derivano compreso quello di fare da modello per tante altre Questure soffocate dalla stessa emergenza che, senza aiuti da fuori, non finirebbe mai.
Su Vicenza che vuole fare da traino per le Questure di tutta Italia si è soffermato anche il Questore che ha parlato di esempio che vale per l’aggiornamento tecnologico di tutta la pubblica amministrazione e non solo delle Questure e, nel caso, degli uffici permessi di soggiorno.
Il dott. Dario Rotondi ha approfittato dell’occasione anche per liberarsi di qualche piccolo groppo che aveva in gola. La convenzione – ha fatto capire – premia l’idea che aveva manifestato al suo arrivo a Vicenza in tema di personale insufficiente. Lui aveva parlato di informatizzazione e c’era stato chi lo aveva trovato un discorso strano che nulla aveva a che vedere con quello della carenza di personale. Dato per scontato che l’aumento del personale resta fondamentale, il Questore ha fatto capire che il computer consente di recuperare uomini da adibire alla vigilanza sul territorio invece che alle carte. «I permessi si possono rinnovare con il computer, i ladri li acchiappano solo gli uomini» ha detto.
Come funzionerà il marchingegno informatico lo ha spiegato con chiarezza il tecnico Roberto Battistello. Discorso comunque da specialisti che la gente comune può anche non capire. Mentre capisce perfettamente i vantaggi di questa felice operazione cui va augurato pieno successo.