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da Il Gazzettino on-line del 2 marzo 2004

Padova – Aperto il nuovo sportello per stranieri

Si sono presentati in venti, al primo giorno di apertura del nuovo sportello per gli stranieri al commissariato “Stanga”. Da ieri infatti gli stranieri non appartenenti all’Unione Europea dispongono di una nuova possibilità per la presentazione delle domande di permesso di soggiorno per motivi di turismo, affari, lavoro e famiglia. L’ufficio, in piazza Zanellato 8, procede però solo al rilascio e al rinnovo dei permessi di soggiorno e alla concessione delle prime autorizzazioni per motivi familiari.
Il rinnovo dei permessi di soggiorno per lavoro e famiglia continuerà invece ad essere richiesto in Questura, in via Santa Chiara 8, previo appuntamento da fissare in uno dei centri servizi per stranieri dislocati nel territorio della provincia da 90 a 30 giorni prima della scadenza del permesso di soggiorno. I centri sono a Padova in via Manzoni 33/a, a Camposampiero in via Bonora 12, a San Giorgio in Bosco in piazza Manzoni 2, a Monselice in via Tassello 13 e a Piove di Sacco in via Castello 18.

Si cerca in questo modo di alleggerire la “pressione” su via Santa Chiara e di agevolare i tanti stranieri, costretti a file lunghissime. La provincia di padova è infatti una di quelle che fa maggior ricorso alla manodopera straniera sia nel tessuto produttivo che nei servizi, come nel caso delle badanti. In particolare nel 2003 erano più che raddoppiati i permessi concessi ai lavoratori dipendenti(+107,3%), ben 24.116, segno inequivocabile del bisogno che l’economia ha dell’apporto di stranieri. Gli studenti sono 1.653 e i permessi per ricongiungimento famigliare 8.523.

Gli stranieri regolari più presenti in provincia di Padova sono i rumeni, 8.913, seguiti dai marocchini, oltre 5.000, e dai 3.893 albanesi. Vi sono poi più di 3.000 moldavi, 1.700 cinesi, e quasi 1.300 nigeriani. Non è ovviamente facile calcolare quanti siano i clandestini, mancando la statistica di prove certe. È probabile che bisogna aggiungere almeno una media del 50 per cento in più tra le varie etnie. Almeno il doppio per i maghrebini e per i cinesi, a livello quasi trascurabile invece tra i 1.100 filippini. Molti provengono dall’Est. I rumeni sono destinati a “scomparire” dalla classifica degli extracomunitari una volta che la Romania entrerà nell’Unione Europea.
Le ex repubbliche iugoslave forniscono un grande apporto numerico tra croati (oltre 1000), bosniaci (668), serbi (1058) e macedoni (500). Vanno inoltre segnalati i 1.100 ucraini e i molti altri immigrati della diaspora ex-sovietica, russi e bielorussi in particolare. Molto pochi sono invece gli immigrati sudamericani, ridotti ad alcune centinaia. C’è da ricordare, a titolo di curiosità, che come “immigrati extracomunitari” vengono anche calcolati i 315 cittadini degli Stati Uniti d’America, i 75 giapponesi, e i pochi australiani.
Gli stranieri “comunitari”, cioè dell’Unione Europea, dagli inglesi agli spagnoli sono 1.296, per completezza di statistica. E gli italiani che vanno all’estero? L’apposito ufficio della questura ha rilasciato in un anno 23.582 passaporti, 17.511 rinnovi, 83 passaporti collettivi, 18.995 certificati per l’espatrio di minori di 15 anni e ha compiuto 2.400 accertamenti per il documento.