Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

da La Citta di Salerno del 5 agosto 2004

Clandestini nascosti in un container di Marco Salvatore

Hanno viaggiato due giorni nascosti in uno dei container della ”Champlain Strait”, il cargo battente bandiera dell’isola di Antigua che era approdato al porto commerciale cittadino alle 10 di martedì scorso. I sei clandestini algerini cercavano una vita migliore Si erano imbarcati ad Algeri, lo scalo di provenienza della nave che trasportava merce varia e che sarebbe dovuta restare ancorata al molo 13 soltanto per un giorno. La partenza della ”Champlain Strait” era prevista per le 10 di ieri mattina, ma al momento di sbrigare le ultime operazione e mollare gli ormeggi, il master del portacontainer ha sentito degli strani rumori in stiva. La verifica successiva ha consentito di accertare che, nascosti in uno dei blocchi di acciaio, c’erano sei giovani algerini clandestini.

La notizia è stata immediatamente comunicata alla Capitaneria di porto che ha chiesto al comandante della nave di bloccare le operazioni e fermare i motori. Sono scattate, così, tutte le procedure previste per verificare la posizione del gruppo di irregolari. Al molo 13 del porto commerciale, dove la nave battente bandiera dell’isola di Antigua aveva completato le operazioni di scarico in perfetto orario, sono state inviate anche due volanti della questura e il medico dell’Asl. E’ toccato a lui visitare i sei algerini che erano rimasti chiusi nell’unico container per più di due giorni. La ”Champlain Strait”, infatti, era salpata il primo agosto dal porto di Algeri e, dopo due giorni, aveva toccato lo scalo commerciale cittadino. Ma, evidentemente, non era Salerno la meta dei sei clandestini che avevano avuto tutto il tempo per lasciare il portacontainer o, almeno, tentare di farlo. Invece, sono rimasti rintanati nel loro nascondiglio, nella speranza di riguadagnare il largo e approdare a Livorno, la prossima tappa.

Le condizioni dei sei algerini sono apparse buone, anche se il gruppo appariva provato per le condizioni in cui aveva vissuto le ultime 48 ore. Nei loro confronti l’ufficio immigrazioni della questura ha dovuto adottare la procedura di espulsione alla frontiera, affidandoli in custodia giudiziaria al comandante della ”Champain Strait”. Si tratta di un 50enne di nazionalità ucraina che guida un equipaggio di 16 persone, tra ucraini e filippini.