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da Il Corriere della Sera del 23 settembre 2004

Lotta agli sbarchi, parte una nave italiana Aerei e poliziotti a Tripoli già da ottobre

Roma – Anche un pattugliatore della Marina militare potrebbe partecipare «al programma di addestrativo congiunto in territorio libico» per contrastare l’immigrazione clandestina che durerà 30 giorni. Una missione che, a questo punto, potrebbe partire dopo l’11 ottobre (giorno di revoca dell’embargo contro la Libia). Resta da vedere, però, se il governo di Tripoli non intenda far slittare la missione per non creare sovrapposizioni con il mese di Ramadan che inizia il 16 ottobre. «La missione è ancora tutta da definire» è il commento laconico ma obbligato del Viminale, visto che dopo la svolta di Bruxelles tutto verrà deciso domenica 26, quando il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu e il prefetto Alessandro Pansa, direttore centrale dell’Immigrazione, voleranno per l’ennesima volta a Tripoli: «Ora, con la rimozione dell’embargo, la visita di Pisanu potrebbe essere tutta in discesa» commenta il presidente del comitato parlamentare Schengen, Alberto Di Luca.

Novantasei poliziotti, tra agenti, ispettori e vice questori aggiunti, hanno appena terminato un breve corso di addestramento. Tra i requisiti richiesti, c’è la conoscenza della lingua inglese mentre la diaria prevista varia a secondo del grado, ma non supera i 150 dollari. Complessivamente, la polizia trasferirà in Libia 150 uomini (nessuna donna ha chiesto di andare nel Paese in cui il colonnello Gheddafi spesso ostenta una scorta tutta femminile), due bimotori Observer, un elicottero Ab 412, 30 fuoristrada, carri officina, carri ponte, bisarche. Inteso, poi, è il programma di addestramento: sommozzatori, polizia scientifica, comunicazioni, utilizzo dei visori notturni, riconoscimento dei documenti falsificati.

E’ pronta anche la Guardia di Finanza che ha allertato un sofisticato Atr 42, attrezzato per le ricerche in mare, e due Guardacoste. Un dispositivo analogo (due unità navali e un veivolo Atr 42) verrà fornito dalla Guardia Costiera che si raccorderà con il pattugliatore della Marina militare.
Poi a ottobre, quando il Parlamento italiano valuterà se finanziare o meno campi di accoglienza per i clandestini in Libia, si aprirà un’altra partita con Tripoli. Ma l’Unhcr, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati, ha già lanciato l’allarme sui diritti umani: «Abbiamo intervistato 60 dei 75 eritrei espulsi il 27 agosto dalla Libia e atterrati a Khartum dopo un tentativo di dirottamento. Hanno riferito di essere stati detenuti senza imputazione nella città libica di Kufra e di essere stati oggetto di ripetuti abusi fisici. Hanno inoltre affermato di non avere avuto accesso alla procedura di asilo».

Dino Martirano