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Diritto di voto – L’Anci per partecipazione cittadini migranti alla vita politica degli Enti locali

Intervista a Fabio Sturani, Sindaco di Ancona, referente Anci per l’immigrazione

Nell’incontro che si è svolto a Roma giovedi 7 ottobre, la Commissione immigrazione dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha votato una mozione con cui proponea tutti i Sindaci di considerare l’opportunità di modificare lo Statuto dei propri Comuni in modo da attribuire agli stranieri extracomunitari residenti stabilmente sul loro territorio il diritto di voto attivo e passivo nelle elezioni comunali, a partire dai consigli circoscrizionali fino alle elezioni del consiglio comunale.

Si tratta di un altro segnale importante per proseguire la strada più veloce e sicura per introdurre il diritto di voto per i cittadini non comunitari.

Abbiamo chiesto a Fabio Sturani – Sindaco di Ancona, Presidente di Anci Marche e referente dell’ANCI per l’immigrazione – qual’è la discussione che ha portato a votare una mozione di questo tipo.

Risposta: Secondo noi è un problema di rispetto delle persone, soprattutto anche di allargamento della democrazia e della partecipazione dal basso. Stiamo lavorando affinché, all’interno degli enti locali, possano votare, quindi esprimere con diritto di elettorato attivo e passivo, anche gli immigrati. Così ha fatto già il consiglio comunale di Genova, modificando il proprio statuto, così individuiamo anche per gli altri comuni la possibilità di andare avanti su questa strada, sia per il rinnovo del consiglio comunale, sia anche per i consigli di circoscrizione.

D: Quali reazioni, se ci sono state, ha suscitato questa mozione?

R: E’ ancora presto….La mozione verrà presentata ufficialmente all’Assemblea Nazionale di Genova, che si svolgerà dal 3 al 6 novembre prossimo. Essendo passata all’unanimità in Commissione Immigrazione, spero che ci sia una volontà comune in questo senso da parte di tutte le associazioni dei Comuni.

D: La scelta di proporre una mozione di questo tipo è ben precisa e diversa rispetto alle scelte messe in atto dal Governo, pronto a contrastare fin da subito la modifica di Genova.

R: E’ un atto politico dei consigli comunali. Chiediamo al Parlamento di approvare in tempi rapidi una legge elettorale che stenda il diritto di voto a tutti i cittadini, così come recita la Costituzione. C’è da intendersi chi siano poi i [cittadini], il concetto di [cittadinanza] è un altro tema su cui bisognerebbe riflettere di più. Noi l’abbiamo portata avanti non solo perché la riteniamo una battaglia giusta ma riteniamo importante nelle nostre comunità locali la presenza degli immigrati, diventata ormai significativa. Abbiamo una media del 5% degli immigrati che lavorano, che vivono nelle nostre comunità, che pagano le tasse, usufruiscono dei servizi comunali, quindi che sono integrati all’interno delle nostre amministrazioni, nelle nostre città e non si vede perché non debbano poi anche esprimere con il voto la propria opinione, il proprio parere. Credo sia un fatto di democrazia.

D: Rispetto alla riunione del 7 ottobre, la Commissione ha espresso anche preoccupazione per l’apertura di nuovi centri di permanenza temporanea, nonostante il parere contrario degli Enti Locali del territorio dove dovrebbero sorgere; ci può raccontare la discussione?

R: La discussione parte dal presupposto che non si può imporre alle comunità locali la presenza di questi centri di permanenza, senza averne preventivamente avuto il consenso e l’assenso. Soprattutto, ci sarebbe da riflettere molto su questi centri, su come vengono identificati gli immigrati, quali sono le attività che si svolgono all’interno, quali diritti vengono riconosciuti a coloro che sono ospiti all’interno di queste strutture. È un dibattito politico a livello internazionale. In queste ore si sta discutendo a Firenze con i Ministri degli Interni dell’Unione Europea dei centri di permanenza all’estero, quindi nei Paesi di provenienza. Si tratterà di affrontare con il Ministero e insieme con le autonomie locali questa presenza sul territorio.

A cura di Zappon Milena, Melting Pot