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da Internazionale 8-14 ottobre 2004

I segreti di Pisanu sull’accordo con la Libia

Gli accordi firmati tra I’Italia e la Libia per il trasferimento in Libia dei clandestini sbarcati in Italia sono al centro di un duro commento del quotidiano tedesco Tageszeitung. “II ministro dell’interno Giuseppe Pisanu, senza curarsi dell’opinione pubblica italiana ed europea, scavalcando il parlamento e il consiglio dei ministri, ha stipulato un accordo segreto con Muammar Gheddafi: tu ti prendi i profughi e io ti do… che cosa?”.
Il corrispondente Michael Braun si domanda “in che modo il governo italiano ricompenserà Gheddafi per poter trasferire lo sgradevole problema dei clandestini sull’altra sponda del Mediterraneo”, e se l’Italia “abbia ottenuto una qualche garanzia che saranno rispettati i diritti umani dei profughi. In teoria”, conclude la Tageszeitung, “ogni persona che sbarca a Lampedusa ha diritto di chiedere asilo politico. Sempre che le sia data la possibilità di farlo”.
Nel suo reportage da Lampedusa, il corrispondente di Le Monde Jean-Jacques Bozonnet racconta che “ogni estate circa 150mila italiani vengono qui per arrostirsi sulle spiagge bianche, tuffarsi nel mare blu cobalto e ballare nelle discoteche. Ma l’immagine di questo piccolo paradiso comincia a soffrire della cattiva pubblicità causata dall’arrivo dei clandestini: quest’anno l’industria turistica dell’isola ha perso 5 milioni di euro e gli albergatori sono stati costretti ad abbassare di molto i prezzi pertrattenere la clientela”.
Una situazione che aggrava le già precarie condizioni degli isolani, e che potrebbe far esplodere la tensione da un momento all’altro: “Quest’invemo sono state incendiate una ventina di automobili, anche quella del sindaco. Lettere anonime, intimidazioni, attentati, si sono succeduti da ottobre a marzo. Le indagini non hanno dato risultati ed è tornata la calma, anche se non è stata scoperta l’origine delle minacce”. Secondo Le Monde, “l’eliminazione dell’embargo europeo verso la Libia è un primo passo verso la fine dei flussi di rifugiati”.