Oggi termina lo sciopero della fame per il rinnovo del permesso di soggiorno. Si sposta a Messina fino a domenica prossima e poi toccherà altri capoluoghi di provincia. Una staffetta dove la protesta continuerà con il supporto della Rete Antirazzista Siciliana. Ieri mattina i tre immigrati e il vicepresidente dell’Arci, Emanuele Patti, che da lunedì non avevano più toccato cibo, sono stati ricevuti dal questore, Paolo Scarpis. «Un incontro – spiega Patti – decisamente positivo.
Almeno sulle situazioni spicciole e sui casi di chiara emergenza, il questore si è detto disponibile a venirci incontro utilizzando i canali che, tra l’altro, già esistevano. L’ufficio immigrazione, infatti, verso gli extracomunitari che devono tornare in Patria magari per la perdita improvvisa di un familiare, ha sempre cercato di sveltire la pratica del rinnovo del permesso di soggiorno».
A più voci, e da tempo, si auspica la soluzione di delegare agli Enti pubblici e non alla questura, tra l’altro già oberata di lavoro, almeno la pratica di rinnovo. «A Milano e provincia sono decine di migliaia – sottolinea Filippo Miraglia, responsabile dell’immigrazione dell’Arci – gli stranieri che attendono il rinnovo del loro permesso di soggiorno, una pratica che richiede tempi talmente lunghi da superare spesso la durata del permesso stesso, con il rischio per gli extracomunitari di perdere il proprio posto di lavoro e di essere rigettati nella clandestinità».
Lo sciopero della fame che continuerà in varie città italiane, è a sostegno della vertenza che ha lanciato il Comitato immigrati d’Italia, iniziato e Roma e proseguito in questi a Milano.
M. Foc.