Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Gradisca (Go): assemblea transterritoriale contro il CPT

Comunicato stampa

Assemblea transterritoriale
di sindacati, associazioni, movimenti e partiti
per costruire una manifestazione contro l’apertura del CPT di Gradisca d’Isonzo (GO)
Mercoledì 26 gennaio, ore 20:30
c/o Casa del Popolo di Gradisca

Da più di un anno sono iniziati i lavori per la costruzione di un Centro di
Permanenza Temporanea per migranti all’interno di un’ex caserma dismessa a Gradisca
d’Isonzo (Gorizia), CPT da 250 posti che, come detto dal ministro Pisanu durante un
incontro nella nostra provincia, sarà di riferimento per tutto il nord-est.
Fin dall’inizio i lavori sono stati portati avanti nel segreto totale, dichiarando,
sulla base dell’emergenza in materia di immigrazione che vige in Italia,
l’extraterritorialità della zona di costruzione e scavalcando così anche le
posizioni di contrarietà della Regione Friuli Venezia Giulia, della Provincia di
Gorizia e del Comune di Gradisca d’Isonzo.

Da tempo i movimenti antirazzisti di questa regione hanno iniziato a mobilitarsi
contro l’apertura di questo Lager e per la chiusura di tutti gli altri, anche in
Slovenia, come quello di Postumia, dove si è manifestato con i movimenti Sloveni.
La fermezza e la sordità, dimostrata nelle visite del ministro Pisanu e di
funzionari del ministero, mirano a far credere che nulla si possa fare per annullare
la decisione del Governo, ma noi crediamo che ciò non sia vero.
Nel ’98 un’azione congiunta della società civile e del mondo politico ha portato
alla chiusura di un CPT aperto a Trieste, dimostrando che anche dinanzi le
imposizioni dall’alto, i cittadini, con la loro determinazione, possono costruire
concreti percorsi di federalismo solidale e far valere la propria contrarietà a
progetti che snaturano, come in questo caso, la tradizione di convivenza e
multietnicità del nostro territorio.

Finora si sono svolte alcune riunioni che hanno stabilito di convocare una
manifestazione improrogabilmente per il 26 febbraio (lo stato di avanzamento dei
lavori e molte voci di corridoio affermano che il CPT sarà operativo a marzo!).
I punti di accordo per la convocazione riguardano la contrarietà netta ai CPT a
Gradisca e altrove e la volontà di stimolare la maggioranza regionale di
centro-sinistra affinchè non accetti l’imposizione del governo.
Alle riunioni hanno finora partecipato rappresentanti politici locali (DS, Verdi,
Rifondazione, Lista Civica), sindacali (CGIL), di movimenti e associazioni (Razzismo
Stop, Tenda della pace, Donne in Nero di Udine, Rete Libertaria, e altri…) e
cittadini di Gradisca.

E’ chiaro che la mobilitazione a Gradisca non può essere delegata solo ad alcuni,
rischiando di non evidenziare l’esistenza su tutto il territorio del nordest di una
consistente parte di società civile antirazzista, e di non realizzare una
manifestazione che per ottenere risultati deve innanzitutto essere molto
partecipata.

Per questo facciamo un appello a tutte le reti di associazioni e movimento, ai
partiti, ai sindacati, ai cittadini e le cittadine, affinchè partecipino ai prossimi
incontri o, impossibilitati a farlo, si mettano in contatto con uno dei coordinatori
delle iniziative agli indirizzi:
[email protected]
[email protected]
[[email protected]>mailto:
[email protected]]