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da Il Messaggero del 23 febbraio 2005

Gli immigrati sono 39.116: «una risorsa»

PESCARA – In Abruzzo ci sono 39.116 immigrati, pari al 3,3% della popolazione complessiva. Di questi, 32.837 hanno un permesso di soggiorno, 6.234 sono minori. Nel 1993 la popolazione straniera residente in Abruzzo non raggiungeva le 10mila unità (9mila permessi di soggiorno); nel 2000 era di 21.840, a fine 2003 di oltre 32mila. I dati emergono dallo studio ”La presenza straniera in Abruzzo: situazione e prospettive”, realizzato dall’ente regionale Abruzzo Lavoro. Nel 2003, anno di riferimento della ricerca, l’incremento dei soggiornanti in Abruzzo è stato al di sopra della media nazionale (+11.610, pari al 54,6%). Un aumento che ha riscontro anche nella presenza di ragazzi stranieri nelle scuole: dall’anno scolastico 1998-1999 ad oggi il numero si è quasi quadruplicato e la percentuale di figli di immigrati è passata dallo 0,6 al 2,4%.

L’immigrazione trova la propria motivazione principale nella ricerca di lavoro (46,8%), seguita da motivi di famiglia (43,8%) e studio (2,7%). I consistenti flussi migratori hanno la loro premessa nel calo della natalità registratosi, anche in Abruzzo, dalla metà degli anni ’60. Dall’esame delle presenze al 2002 emerge che il 32% degli stranieri risiedeva in provincia dell’Aquila, il 25,4 in quella di Teramo, il 22% in quella di Chieti e il 20,8 in quella di Pescara. L’incidenza della componente femminile era massima a Pescara (55%) e minima all’Aquila (46,7%). L’età media degli immigrati regolari era di 36 anni, per entrambi i sessi, e il 70% aveva meno di 40 anni.

«I lavoratori abruzzesi -commenta il direttore di Abruzzo Lavoro, Piero Carducci- sono sempre di meno e sempre più scolarizzati e professionalizzati, mentre i campi tipici di lavoro degli immigrati sono quelli delle costruzioni, del lavoro temporaneo nell’industria e nell’agricoltura. La conseguenza fondamentale è che il fabbisogno di importare manodopera straniera è ormai, da parecchi anni, un dato strutturale di certi settori dell’economia abruzzese. Il numero degli ingressi regolari non è sufficiente a far fronte alla domanda. Il primo obiettivo che la Regione dovrebbe perseguire è quello di avere flussi commisurati al proprio fabbisogno. L’immigrazione non è una minaccia, ma una risorsa, una grande opportunità».