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I Verdi presentano esposto alla Procura di Gorizia per sequestro CPT

Comunicato stampa

Adesso il tempo è proprio scaduto” esordisce il Consigliere Regionale dei
Verdi Alessandro Metz “in assenza di prese di posizione forti da parte delle
istituzioni locali e della regione, la richiesta di sequestro la facciamo
noi.”

“ Martedì mattina, presentiamo la richiesta di sequestro del cantiere
abusivo, del Centro di Permanenza Temporanea, alla Procura della Repubblica
di Gorizia” continua Metz “l’esposto sarà firmato dal sottoscritto, dal
Presidente regionale dei Verdi Gianni Pizzati, dal Vicepresidente nazionale
Gianfranco Bettin
e dal Presidente nazionale Alfonso Pecoraro Scanio.”
“ Abbiamo più volte sottolineato, in queste settimane, quali siano i punti
che rendono possibile questa scelta:
Le Ordinanze del Presidente Berlusconi sulle modalità di approvazione dei
progetti che esautorano gli Enti Locali rispetto a qualsiasi competenza in
materia urbanistica ed edilizia (in nome di un’emergenza che nel Nord-Est
non c’è più da anni) sono valide solo nelle Regioni con cui il Governo ha
raggiunto l’intesa citata nelle stesse (OPCM n.3287 e 3289): Marche, Veneto,
Liguria e Sicilia. Quindi il progetto non poteva essere approvato con quelle
modalità! Il decreto di approvazione del 20.10.2003 (successivo all’OPCM
3287 del 23 maggio 2003) è illegittimo!
La procedura di approvazione inventata dal Governo per approvare i nuovi
progetti di CPT con l’OPCM n.3287 (e che nelle premesse citava l’intesa con
le regioni Veneto, Marche e Liguria) poi estesa con OPCM successiva alla
Regione Sicilia (sempre previa intesa), comunque prevedeva, per poter
permettersi di bypassare qualsiasi competenza urbanistica locale, l’
istituzione di una commissione tecnico-consultiva almeno per l’approvazione
del progetto, di volta in volta integrata da un rappresentante della regione
interessata. Ciò per quanto ci riguarda non risulta essere mai avvenuto!

Il muro di cemento armato che circonda l’ex-caserma Polonio non sembra
essere contenuto nel progetto originario, ma è stato approvato con atto
successivo, dopo la sua realizzazione effettiva: legalmente appare un abuso
nell’abuso.
Da queste considerazioni si evince che il progetto del CPT avrebbe dovuto
rispettare le norme urbanistiche ed edilizie in vigore per qualsiasi Opera
Pubblica di interesse statale, con tanto di accertamento di conformità
urbanistica ed approvazione dei progetti da parte degli EE.LL. coinvolti.”
“ Dispiace vedere come da parte della Giunta Regionale” sempre Metz “ si
decida di adottare due pesi e due misure, a seconda delle diverse
situazioni, è notizia di oggi, che il Presidente Illy intenda denunciare
alla Corte Costituzionale l’illegittimità della manovra finanziaria
nazionale, una decisione che noi condividiamo pienamente, ma chiediamo
altrettanto “coraggio” e coerenza anche nella battaglia contro il CPT.”
“ Che nessuno pensi che questa, contro la barbarie dei Centri di
Deportazione, sia una battaglia di nicchia o ideologica e quindi appannaggio
solamente di qualche forza politica che deve sventolare bandiere di
principio” conclude il Consigliere Metz “ è in gioco la dignità delle
persone, il diritto a non essere rinchiusi in gabbie etniche, in attesa di
un espulsione verso paesi da cui sono scappati, spesso come unica possibile
scelta di vita. Una battaglia in cui, le migliaia di persone che domani
manifesteranno a Gradisca, credono fortemente e non intendono accontentarsi
di prese di posizione o parole di contrarietà a questa struttura che non
abbiano azioni conseguenti. La ricreazione è finita: astenersi perditempo”

Alessandro Metz
Consigliere Regionale dei Verdi
Friuli Venezia Giulia

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