Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Interrogazione parlamentare di Luana Zanella sul Cpt di Gradisca

Interrogazione a risposta scritta al Ministero dell’Interno

Per sapere, premesso che:

con Decreto Interministeriale del 22 dicembre 2000 parte dell’ex caserma Polonio di Gradisca d’Isonzo (GO) è stata individuata quale centro di permanenza temporanea ed assistenza ai sensi del T.U. 25 luglio 1998 n.286;

con Decreto del Ministero dell’Interno del 6 marzo 2001 i lavori per la realizzazione del suddetto Centro sono stati secretati per cui, tra l’altro, la gestione dei relativi appalti è avvenuta ai sensi dell’art.33 della Legge n.109/94 in deroga alle normali procedure definite per le opere pubbliche;

con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.3287 del 23 maggio 2003 (G.U. n.125/31 maggio 2003) il Governo ha definito nuove procedure per la realizzazione ed il completamento dei CPT e per l’istituzione dei centri di identificazione in cui tra l’altro è previsto che:
1.(Art.1 c.2) “Il Capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’interno […] adotta tutte le iniziative necessarie alla realizzazione delle opere ed all’approvazione dei relativi progetti anche avvalendosi di strutture tecniche statali, nonché all’acquisizione delle aree necessarie e della disponibilità degli immobili occorrenti”;
2.(Art.1, c.3) “Per lo svolgimento delle attività previste al c.2, il capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione si avvale di una commissione tecnico-consultiva, istituita con proprio provvedimento ed integrata, di volta in volta, da un rappresentante della regione interessata, […]”;

con Decreto in data 20.10.2003 del Capo di Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno è stato approvato il progetto definitivo per la realizzazione del suddetto Centro;

dalla fine del 2003 ad oggi, tutte le Autorità Locali coinvolte – Comuni dell’Isontino, Provincia di Gorizia, Giunta Regionale – hanno ribadito a più riprese la loro contrarietà alla realizzazione di un Centro di Permanenza Temporanea a Gradisca d’Isonzo od in altre aree della regione Friuli Venezia Giulia;

dagli inizi del 2004 è cresciuta la mobilitazione di associazioni, movimenti e partiti sia dell’isontino che della Regione contro l’apertura del CPT di Gradisca d’Isonzo che tra l’altro ha permesso di riscontrare diversi aspetti poco chiari nell’attuazione degli interventi di realizzazione dello stesso presso la ex-caserma Polonio (presenza di amianto e/o materiali pericolosi per la salute e l’ambiente, mancato rispetto di elementari norme di sicurezza per gli addetti del cantiere,…);

l’approvazione del progetto (ai sensi della su-citata OPCM) sostituisce ad ogni effetto pareri, autorizzazioni, visti e nulla-osta e costituisce variante eventuale agli strumenti urbanistici, procedura stabilita in nome di una dubbia prorogazione dello stato di emergenza sul territorio nazionale per proseguire le attività di contrasto all’eccezionale afflusso (non più riscontrabile nel Nordest da almeno due anni) di cittadini stranieri extracomunitari;

le procedure di secretazione dell’appalto (ai sensi dell’art.33 della cosiddetta Legge Merloni) avvengono sulla base dell’automatica dichiarazione di urgenza ed indifferibilità dei lavori scattata con l’approvazione del progetto in questione (ai sensi dell’OPCM già citata) sempre in nome della necessità di accelerare la realizzazione di CPT per fronteggiare l’emergenza “invasione” di extracomunitari irregolari;

il CPT di Gradisca sarebbe l’unico dell’intero Nordest ed uno dei più grandi d’Italia;

sembrerebbero essere già stati spesi oltre 10 milioni di Euro;

l’unica forma di controllo sulla correttezza delle procedure e sul merito dell’opera, così come previsto dal combinato disposto delle OPCM urgenti di protezione civile per il contrasto e la gestione del fenomeno dell’immigrazione clandestina e dall’art.33 della L.109/94, è esclusivamente affidata al controllo successivo della Corte dei Conti;

il referto sulla gestione delle opere secretate ai sensi dell’art.33, c.3, della Legge n.109/1994 e successive modificazioni (1999-2002), che alle pag.37-38 citano espressamente di disporre soltanto di alcune scarne informazioni, fra cui copia del progetto esecutivo ritenuto idoneo dalla Commissione tecnico-consultiva prevista dall’OPCM n.3287/03;

non vi è partecipazione di un rappresentante della Regione FVG all’interno della commissione tecnico-consultiva di cui sopra responsabile dell’approvazione del progetto del CPT di Gradisca d’Isonzo;

se corrisponda al vero quanto riferito in premessa, in relazione alla spesa di 10 milioni di euro già effettuata per la realizzazione del Cpt di Gradisca;

se corrisponda al vero la contrarietà rispetto al progetto espressa dagli enti locali coinvolti (Comune, Provincia, Regione);

se corrisponde al vero il non rispetto della normativa vigente in relazione alle procedure seguite ed all’iter intrapreso per la realizzazione dell’opera;

se non ritenga che ci siano tutti gli elementi per desistere dalla realizzazione di progetto del Cpt a Gradisca, evitando il persistere di un’iniziativa dai contorni di dubbia legittimità e costituzionalità.

Luana Zanella
Roma, 28 febbraio 2005