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Decreto flussi – Commento alle nuove quote per lavoro stagionale

E’ datata 7 aprile 2005 l’agenzia in base alla quale risulta che il Ministro del Welfare avrebbe prospettato come imminente l’allargamento delle quote ad ulteriori 15.000 posti, unicamente per lavoro stagionale (art. 24 del Testo Unico sull’Immigrazione) e non per lavoro a tempo determinato o indeterminato.
Si precisa però che questi nuovi 15.000 posti (non ancora disponibili) non potranno essere utilizzati presentando nuove domande, ma serviranno semplicemente a soddisfare le domande già presentate attraverso la spedizione postale con il decreto flussi recentemente pubblicato (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 dicembre 2004 – “Programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori extracomunitari nel territorio dello Stato per l’anno 2005).
Non si parla quindi di nuove domande, ma si tratta semplicemente di un allargamento dei posti assegnati per lavoro stagionale con esclusivo riferimento alle domande ancora giacenti che sono state presentate in numero di gran lunga superiore; ciò si è verificato sia per quanto riguarda l’ingresso per lavoro a tempo determinato o indeterminato con soggiorno prorogabile, sia per quanto riguarda l’ingresso per lavoro stagionale con la possibilità di soggiornare regolarmente per lavoro per un periodo massimo di 9 mesi consecutivi nel territorio italiano.
È stata espressa soddisfazione da parte delle organizzazioni di categoria, in particolare dalle associazioni che rappresentano le aziende agricole, la Confederazione Italiana Agricoltura ed altre. Tuttavia le stesse organizzazioni di rappresentanza degli imprenditori agricoli lamentano le complicazioni introdotte dalla legge Bossi – Fini (L 30 luglio 2002, n. 189) e dal Regolamento di attuazione della stessa (Decreto del Presidente della Repubblica 18 ottobre 2004, n.334 – “Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n. 394, in materia di immigrazione”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 33 (supplemento ordinario n. 17/L) per quanto riguarda l’adempimento del contratto di soggiorno (si vedano l’art. 5-bis del Testo Unico sull’Immigrazione e l’ art. 36-bis del regolamento di attuazione).
In base alle dichiarazioni del Ministro del Welfare, sembra che delle 15.000 quote, 5000 saranno tenute a disposizione presso il Ministero del Lavoro (e non distribuite agli uffici regionali e provinciali) con l’intento di assegnarle in corso d’opera, come si dice, agli uffici che registrano un maggiore afflusso di richieste per lavoro stagionale; ciò allo scopo di andare incontro alle domande laddove il loro afflusso è maggiore, evitando così che rimangano inutilizzate delle quote presso le sedi dove minore è la domanda di autorizzazione per ingressi stagionali.

Decreto flussi – Gli orari di spedizione delle domande di assunzione dall’estero
Precisiamo che il Ministro del Lavoro ha recentemente chiarito (o pretende di avere chiarito) il problema dell’inoltro delle domande, che riguarda tutti i tipi di domande, anche quelle riferite ai visti d’ingresso per lavoro subordinato di tipo rinnovabile. Il Ministero del Lavoro ha infatti affrontato una serie di quesiti, tutti di analogo tenore, che le Direzioni Provinciali del Lavoro (DPL) avevano inoltrato in merito.
Sappiamo infatti che alcuni uffici postali in varie parti d’Italia, per motivi contingenti o sperimentali, avevano ed hanno un orario di apertura che inizia alle 8:00 e che il passaparola ha fatto si che, presso questi uffici, vi sia stato un affollamento di richiedenti che hanno ritenuto di approfittare di questa opportunità.
Sembra (anche se non abbiamo una conferma testuale) che il Ministero abbia in buona sostanza confermato che anche le domande che sono partite da quegli uffici postali – rarefatti in Italia – che hanno un orario di apertura che inizia alle ore 8:00, sono considerate valide a tutti gli effetti e ,soprattutto, che le stesse prevalgono, dal punto di vista dell’ordine di arrivo, rispetto alla quasi totalità delle domande che, invece, sono partite all’orario di apertura di quasi tutti gli uffici postali sul territorio nazionale, ovvero dalle ore 8:30 in poi. In altre parole il Ministero del Lavoro conferma che – secondo la migliore tradizione italiana – i più furbi saranno premiati con la conseguenza che chi ha fatto partire la domanda alle 8:00 è riuscito a guadagnare il posto e, magari, una priorità decisiva, rispetto a chi invece si è conformato agli orari di apertura, generalmente noti, e si è affidato al servizio postale presso la propria città di residenza.
Ecco che quindi la latitanza del Ministero del Lavoro, per quanto riguardava le indicazioni operative sull’inoltro delle domande, in qualche modo si conferma come una fonte di incertezza e di prevaricazione, perché le persone che hanno ritenuto di agire in modo normale e trasparente si sono viste passare davanti chi è andato a caccia dell’espediente.
Che tutto ciò abbia a che fare con la trasparenza e con l’efficienza dal punto di vista amministrativo lo lascio giudicare ai visitatori del nostro sito.

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