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dal Messaggero Veneto del 9 aprile 2005

«Pisanu fermi il centro identificazione a Gradisca»

Il governatore Illy replica al sottosegretario Saponara: mai autorizzato la struttura

TRIESTE. Il presidente del Friuli-Venezia Giulia, Riccardo Illy, in una lettera inviata al ministro dell’Interno, Giuseppe Pisanu, ha espresso il parere negativo dell’Amministrazione regionale all’istituzione di un Centro di identificazione nell’ex caserma «Polonio», a Gradisca d’Isonzo, previsto nell’ambito dell’applicazione della legge Bossi-Fini sull’immigrazione. Si tratterebbe del primo centro istituito in Italia all’interno del già contestato Centro di permanenza temporanea.
«Il Centro di identificazione, così come prefigurato – sottolinea Illy nella missiva, resa nota ieri a Trieste – si presenta come una struttura in cui si attua una limitazione della libertà personale, alterando quel concetto di dignità della persona che invece deve essere alla base dell’organizzazione della vita quotidiana di tali centri». Dopo aver ricordato che i Centri di identificazione «hanno natura differente rispetto ai Centri di permanenza temporanea», il presidente regionale ricorda che «si sono già espressi in senso negativo anche il Consiglio di Stato e la Conferenza Unificata (cui partecipano, con lo Stato, le Regioni e le Autonomie locali), avanzando perplessità in merito alle modalità di gestione dei Centri di identificazione così come previsti nella norma regolamentare». «Ritengo – continua Illy nella lettera a Pisanu – che vi possano essere pochi dubbi sul fatto che la struttura dell’ex caserma Polonio si avvii in effetti a divenire un unico Centro polifunzionale, come citato nella stessa nota ministeriale, nel quale viga per tutti, per legge o nei fatti, la limitazione della libertà personale». Secondo il presidente, inoltre, «l’allargamento dell’Unione europea alla Slovenia ha fatto sì che i confini orientali del territorio nazionale e, quindi, la regione Friuli Venezia Giulia non siano più in situazione di emergenza clandestini come nel recente passato, grazie anche all’ottima collaborazione sviluppata con la stessa Slovenia». Illy torna, quindi, a chiedere una risposta sulle procedure che hanno portato all’individuazione di Gradisca come sito idoneo all’istituzione di un Centro di permanenza temporanea.
Dal Ministero degli Interni era venuta la conferma dell’esistenza di una lettera della Regione favorevole al centro di Gradisca. «Quanto ho riferito in Parlamento rispondendo a una interrogazione, trova fondamento in una lettera del 24 giugno dell’anno scorso della Direzione territoriali dei lavori pubblici di Gorizia – carta intestata della Regione Friuli Venezia Giulia, protocollo 232/e/5/27 – che da parere favorevole ai lavori di adeguamento anti-sismici della Caserma Polonio, sede del Cpt» aveva affermato il sottosegretario Saponara.
In riferimento alla risposta data da Saponara all’interrogazione dei senatori Budin e Guerzoni, Illy ha cosí ieri precisato al ministro che «tale affermazione è inesatta, perché il parere espresso dagli uffici regionali era un parere tecnico obbligatorio reso solo in relazione alle norme sull’osservanza delle disposizioni sul rischio sismico».