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dal Piccolo dell'11 giugno 2005

Riprende vigore l’opposizione al Cpt

Nuova assemblea pubblica sabato 18 giugno con Medici senza frontiere

Gradisca d’Isonzo non si arrende ancora alla realizzazione del Centro di permanenza temporanea per ospitare i clandestini e si prepara, anzi, alla nuova iniziativa pubblica di sabato prossimo, in cui l’Isontino tornerà a manifestare il suo dissenso contro l’apertura del centro per immigrati. Ma anche ad una serie di approfondimenti legali che tenteranno di scongiurarne la apertura.
Nonostante il rovente pomeriggio di giovedi, in cui il ministero dell’Interno Pisanu aveva affermato di non intendere più aprire nuovi centri di temporanea permanenza lungo la Penisola, salvo correggere il tiro solamente in serata, le motivazioni del vasto fronte del «no» alla stuttura si sono in qualche maniera comunque rinvigorite.

Sebbene nessuno si fosse fatto grosse illusioni sull’improvvisa svolta nel destino dell’ex caserma gradiscana, i cui lavori stanno costando allo Stato 17 milioni di euro, le parole del ministro Giuseppe Pisanu infatti hanno aperto comunque una sorta di vulnus nell’istituto dei Cpt, non più ritenuti l’unica soluzione al fenomeno migratorio.
Anche se la contraddizione è lampante: «Occorre un Cpt per regione» aveva annunciato invece il capodipartimento Annamaria D’Ascenzio. E allora all’appello ne mancano ancora cinque: Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Marche, più una nuova struttura a Bari, già prevista.
Ed è questo mezzo autogol del Viminale, a detta di molti schieramenti politici e movimenti attivi, il punto da cui far ripartire la lotta, la falla in cui tentare di inserirsi per una difficilissima vittoria in extremis. L’impegno del Coordinamento civico dei partiti, ad esempio, ha tratto sicuro giovamento dalle sibilline parole del titolare del Viminale.
Dopo aver «bacchettato» ufficialmente il Consiglio regionale per la pluri-rinviata approvazione di una mozione contro l’apertura del centro alla «Polonio», il tavolo degli schieramenti cittadini ha programmato per sabato 18 giugno una serata pubblica (Sala Bergamas, 20.30) nella quale alcuni esponenti di Medici senza frontiere illustreranno i contenuti dell’ormai famoso «libro bianco» sulle condizioni di vita all’interno dei Cpt italiani.
Alla serata presenzieranno anche l’avvocato Bruno Iovine, dell’associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (illustrerà gli scenari legali seguiti alla dichiarazione di incostituzionalità che la Cassazione ha emesso nei confronti di parti della Bossi-Fini), e un cittadino extracomunitario che ha vissuto l’esperienza all’interno delle strutture di temporanea permanenza.
Nell’occasione sarà anche annunciata un’iniziativa di approfondimento legale fra gli avvocati Iovine, Pollino e Maniacco sulle possibili crepe nell’annosa vicenda.

Luigi Murciano