Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza
/

Dal Piccolo del 8 luglio 2005

«La guerra ai Cpt nel programma di Intesa»

Verdi e «disobbedienti» insieme per la carovana «no-lager» da Trieste a Bari

TRIESTE – Presente il leader dei «disobbedienti» Luca Casarini, il consigliere regionale dei Verdi, Alessandro Metz hanno applaudito ieri – nell’annunciare la partenza da Trieste, domenica alle 20 dal Porto vecchio «dove era attivo l’unico Centro di permanenza temporanea che siamo riusciti a chiudere», di una carovana di pullman per Bari — all’adesione della giunta Illy al Forum promosso dal presidente della Regione Puglia, Niki Vendola, a sostegno della chiusura dei centri per gli immigrati.
Al Forum, in programma per lunedì nel capoluogo pugliese, parteciperà infatti, per delega del presidente Illy, l’assessore Roberto Antonaz, presenti 12 rappresentanti di regioni governate dal centrosinistra.
«Noi dei movimenti, partendo per Trieste e passando per Gradisca per contestare il previsto Cpt, ci saremo per essere protagonisti dell’iniziativa: per sette anni – ha detto amaro il verde Metz — il centrosinistra ci ha lasciati soli, a subire arresti, processi e condanne, nel denunciare la barbarie di questi centro». Ma ora – ha incalzato Casarini – se è positivo che anche le regioni cominciano a chiamare questi luoghi «vergognosi» e «inaccettabili», dal Forum di Bari «deve partire l’impegno del centrosinistra a fare dell’abolizione di tali centri un punto del proprio programma elettorale, e da prendersi carico anche di un’iniziativa di amnistia per quanti sono stati condannati per aver denunciato quelle che ora vengono definite vergogne. Anzi, tutti devono ribellarsi – ha concluso – contro questi lager dove vengono rinchiusi quegli immigrati che non sono annegati. Non vogliamo un mondo di gabbie». Ed ecco che mercoledì, in coincidenza col processo d’appello per le condanne subite, Metz compreso, dai manifestanti per le manifetsazioni del 24 ottobre ’98 in Porto vecchio, verrà organizzato un presidio di solidarietà davanti al Tribunale.
g.p.