9 dicembre 2000: il ministro dell’Interno Enzo Bianco in visita al confine goriziano indica nella Polonio il sito ideale per la realizzazione di un centro immigrati.
10 dicembre 2000: il consiglio comunale di Gradisca all’unanimità approva un documento nel quale afferma disponibilità ad un centro di accoglienza, ma contrarietà a un Cpt.
22 dicembre 2000: i ministri Bianco, Visco e Turco firmano il decreto che dà via libera all’istituzione di un Cpt nella caserma.
l6 marzo 2001: il ministero Bianco decreta la secretazione dei lavori.
21 febbraio 2003: il Viminale annuncia che il governo edificherà in tutta la Penisola 15 nuovi Cpt. Menziona Gradisca.
26 febbraio 2003: il consiglio comunale approva unanime un secondo documento di contrarietà.
29 gennaio 2004: il governatore Illy, l’assessore Antonaz e il sindaco Fabris si recano a Roma per incontrare il ministro Pisanu, contestandogli la mancanza di comunicazioni ufficiali. Il titolare dell’Interno assicura un «congelamento dei lavori» per verificare la documentazione.
30 gennaio 2004: nemmeno un giorno dopo, un blitz dei Disobbedienti alla Polonio rivela come i lavori siano inziati da tempo.
18 giugno 2004: seconda azione di smontaggio da parte dei Disobbedienti, cui partecipano anche il leader triveneto Luca Casarini ed il consigliere regionale verde Alessandro Metz: danni stimati in 50mila euro, numerosi inquisiti.
14 settembre 2004: in visita a Gorizia il ministro Pisanu conferma: alla Polonio una struttura polifunzionale, con Cpt da 250 posti per clandestini e futura struttura di identificazione per richiedenti asilo da altri 150.
26 febbraio 2005: almeno duemila persone partecipano alla più grande manifestazione organizzata contro la struttura. Scontri con la Polizia, un arresto.
l4 marzo 2005: la Procura avvia un’indagine sulla divulgazione di informazioni di Stato di cui era stata vietata diffusione: foto del progetto presentato a Gradisca dalla prefetto D’Ascenzio erano finite su alcuni volantini.
12 marzo 2005: il sottosegretario Saponara al Senato afferma che la Regione aveva espresso parere tecnico favorevole al Cpt già nel 2003.
1 aprile 2005: alcuni Disobbedienti occupano la sede cormonese della Misericordia.
l6 maggio 2005: in un documento richiesto al Viminale dal presidente Brandolin è contenuto l’importo resosi necessario per la realizzazione del Cpt: la struttura costa allo Stato 17 milioni di euro.
15 luglio 2005: Brandolin annuncia un ricorso della Provincia alla neonata commissione per l’accesso agli atti presso la Presidenza del Consiglio in relazione alla mancata rappresentanza regionale nella commissione tecnico-consultiva.
21 luglio 2005: prima visita all’interno del Cpt da parte degli amministratori locali.