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Dal Piccolo del 3 agosto 2005

Verrà aperto a gennaio il Cpt di Gradisca

Lo ha annunciato il nuovo questore Ruocco, che ribadisce: «Non sarà un carcere»

«Il Cpt di Gradisca aprirà i battenti fra dicembre e gennaio». La doccia fredda sulle speranze degli enti locali, Provincia e Comune in testa, di scongiurare l’apertura del centro immigrati con un ricorso al Tar è arrivata ieri mattina dalle parole del nuovo questore di Gorizia, Emilio Ruocco, nel suo incontro con la stampa.

Missione romana. La dichiarazione giunge proprio nelle ore in cui il presidente della Provincia, Giorgio Brandolin, ha deciso di recarsi personalmente al Viminale per ottenere gli incartamenti desecretati dal ministero dell’Interno, promessi dal capo dipartimento per l’immigrazione Annamaria D’Ascenzio nel corso della recente visita a Gradisca. «Ci eravamo dati 10 giorni di tempo per l’ottenimento della documentazione, ma in Provincia non è ancora arrivato nulla. Ne approfitterò per farmi ricevere al Viminale e chiedere spiegazioni» garantisce il presidente della Provincia, che ha ripetuto anche al nuovo questore come in quegli atti le istituzioni locali contano di trovare un appiglio per un contenzioso con il ministero, a causa dei vizi procedurali avvenuti nell’iter di realizzazione della struttura.

«Non è un carcere». «La ditta appaltatrice ha garantito che fra ottobre e novembre i lavori alla Polonio saranno definitivamente conclusi – ha invece spiegato Ruocco- : a quel punto inizierà un’altra fase, che porterà alla gara d’appalto per la gestione del Cpt. Proprio per questo è ragionevole pensare che entro l’inizio del 2006 il centro di temporanea permanenza possa iniziare a svolgere la propria funzione».

Il questore, naturalmente, è consapevole delle polemiche che hanno accompagnato la realizzazione del centro, e ha fornito la propria chiave di lettura dell’annosa vicenda: «L’istituto dei Cpt è figlio di due governi, uno di Centrosinistra e uno di Centrodestra, segno che si tratta di una soluzione ampiamente condivisa nello scacchiere politico sul difficile fronte del fenomeno migratorio. Quello di Gradisca non sarà né un lager né un carcere, ma una struttura rispondente a tutti i requisiti di umana accoglienza – ha continuato Ruocco-: i lunghi lavori di restauro sono stati particolarmente concentrati su questo aspetto».

Nodo-gestione. Due le questioni da definire una volta ultimati i lavori: l’ufficializzazione del contingente di forze dell’ordine stabilmente impegnato nella vigilanza e nell’attività operativa, vale a dire dalle 80 alle 100 unità (come già anticipato dal predecessore di Ruocco, Gaudenzio Truzzi, e confermato dal prefetto D’Ascenzio), ma soprattutto la gestione del centro. Attualmente, nei Cpt sparsi sulla penisola, sono quattro gli enti ammessi alla gara d’appalto: Caritas, Confederazione nazionale delle Misercordie, Croce rossa italiana, Associazione nazionale Carabinieri.

Luigi Murciano