Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

Una nuova stagione di emergenza si apre per i migranti

Comunicato stampa Coordinamento Migranti Verona - federato Rdb

Con l’approvazione del regolamento attuativo si perfeziona il perverso intreccio tra la legge Bossi Fini e la legge 30, con il quale si porta a compimento un processo di attacco generale ai diritti del lavoro che riguarda tutti i lavoratori, ma colpisce i precari stranieri con particolare durezza.

La stretta connessione tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro non solo non garantisce i diritti dei migranti “regolari”, ma al contrario li spinge nella clandestinità e nello sfruttamento. In questa logica il migrante – il precario – ha “diritti” solo per il breve tempo della durata del suo contratto di lavoro.

Il regolamento attuativo della Bossi-Fini impone al datore di lavoro di certificare l’idoneità dell’alloggio del lavoratore straniero secondo i parametri rigorosi dell’edilizia residenziale pubblica.

Questo onere viene ovviamente scaricato sul lavoratore straniero, costretto a dimostrare l’esistenza di questo requisito, apertamente discriminatorio e razzista, in balia delle differenti e discrezionali disposizioni di comuni e ASL di riconoscere o meno il diritto di residenza.

Chi non ottiene tale certificazione non può sottoscrivere nuovi contratti di lavoro o proseguire in quelli esistenti e rischia di subire il licenziamento, con conseguente perdita del permesso di soggiorno e procedimento di espulsione.

Anche l’istituzione dello “sportello unico per l’immigrazione” – anch’esso organizzato e gestito discrezionalmente – complica il quadro, predisponendo le condizioni di un costante conflitto di competenze in materia di immigrazione tra prefetture, questure e direzioni provinciali del lavoro.

Già oggi sono già centinaia di migliaia i dinieghi di rinnovo di permesso di soggiorno in tutta Italia e questa cifra è destinata purtroppo a moltiplicarsi enormemente nei prossimi mesi, prefigurando una gigantesca operazione di espulsione di uomini e donne migranti dal territorio italiano.

Anche a Verona si manifestano questi effetti e molti migranti stanno già perdendo il lavoro, o perché rifiutati dai datori di lavoro che non vogliono garantire l’onere dell’abitazione come prevede la legge, oppure perché contratti di lavoro perfettamente regolari non sono stati rinnovati sulla base di interventi della direzione provinciale del lavoro che non riconosce le prassi della questura in materia di rinnovo dei permessi di soggiorno oppure ancora perché i comuni o non rilasciano i certificati dell’idoneità dell’alloggio o usano arbitrariamente differenti criteri.

In questo quadro di nuova emergenza – dopo le lotte per l’abrogazione della legge Bossi-Fini, contro i CPT e per i diritti dei migranti – obiettivi irrinunciabili per noi e che rivendichiamo anche contro le logiche riformiste e securitarie del centro sinistra – e dopo le esperienze di lotta e di mobilit/azione che il Coordinamento Migranti ha sviluppato sui permessi di soggiorno ottenendo significative vittorie come il rinnovo dei permessi in tempo reale- e’ venuto il momento di dotarci di forme di autorganizzazione capaci di un costante intervento “sindacale” sul terreno diffuso dei diritti sociali.

Per affrontare a tutto campo i problemi che crea la contraddizione tra le flessibilità lavorative della legge 30 e la rigidità della legge Bossi-Fini che permetto uno sfruttamento massiccio dei lavoratori migranti da parte del mercato del lavoro, soprattutto da parte di cooperative e agenzie.

Per combattere in forme radicali le logiche di un mercato privato della casa inaccessibile ai più e l’inaccettabile politica delle agenzie residenziali pubbliche che dismettono gran parte del patrimonio destinato all’edilizia popolare, impedendone così l’accesso ai precari e ai migranti.

Contro tutto questo ci siamo organizzati ora in forma sindacale, federandoci al sindacato nazionale RAPPRESENTANZE SINDACALI DI BASE – RDB, per costruire con maggiore forza interventi di autorganizzazione e di lotta articolati sulla difesa legale, sulle vertenze biosindacali sui temi della casa/lavoro, sull’iniziativa politica.

Lotteremo in questa nuova forma per il recupero degli affitti pagati in nero, difendendo le occupazioni e bloccando gli sfratti, obbligando i comuni a far riferimento al criterio più favorevole per la certificazione dell’idoneità abitativa, così come attivando il controllo delle buste paga, denunciando il mancato versamento dei contributi, aprendo vertenze generalizzate sui contratti di lavoro, denunciando lo sfruttamento in ogni suo luogo e in ogni sua forma.

Lotteremo per tutto questo a partire dalla grande assemblea dei migranti del giorno 12 novembre e poi ancora nella settimana di mobilitazioni dal 19 al 26 novembre assieme alle reti migranti di tutta Italia e agli sportelli immigrazione federati RDB del nordest, in un cammino comune che porterà le moltitudini migranti verso la grande manifestazione nazionale del 3 dicembre a Roma.

COORDINAMENTO MIGRANTI VERONA- FEDERATO RDB