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Stati Uniti: “Camera decide per muri confine Messico”

Citta’ del Messico – La possibilita’ che gli Stati Uniti decidano di costruire muri di separazione su diversi tratti del proprio confine con il Messico e’ stata accolta in modo negativo da autorita’ e organizzazioni sindacali messicane. Venerdi’ sera, la camera dei deputati ha votato a favore dell’emendamento alla legge sull’immigrazione che prevede “recinzioni di sicurezza, comprensive di videocamere e luci”: 260 si’ e 159 no. Il confine tra Usa e Messico e’ lungo 3.200 chilometri, e attraversa zone desertiche: sono oltre quattrocento l’anno coloro che perdono la vita sul quel confine – nel deserto dell’Arizona o annegati nel rio Bravo – nel tentativo di entrare illegalmente negli Stati Uniti. Fonti ufficiali indicano che negli Stati Uniti vivono attualmente oltre 10 milioni di messicani, la meta’ dei quali clandestini. La nuova legge prevede anche che l’immigrazione illegale diventi un crimine, punibile con il carcere e non, come e’ attualmente, con il rimpatrio.

Il ministero degli esteri messicano ha commentato che “una legge che si occupa solo del tema della sicurezza, non contribuira’ ad affrontare meglio, in modo bilaterale e integrale il fenomeno migratorio” e ha insito per una riforma complessiva sulla materia. Jose’ Puente, consigliere politico di BraceroProa – il sindacato degli ex braccianti messicani – ha affermato che la costruzioni di muri e recinzioni “non fermera’ la migrazione messicana. Aumentera’ il pericolo di perdere la vita, ma le infiltrazioni (al confine) continueranno”. D’altronde, ha aggiunto Puente, anche gli Stati Uniti hanno i loro vantaggi da questo flusso migratorio illegale perche’ “sanno di aver bisogno di mano d’opera a buon mercato”.