Questo comporta per i migranti che hanno scelto di vivere a Reggio Emilia di restare per un lungo periodo in latente irregolarità prima di ottenere un permesso di soggiorno della validità di un anno.
Il ritardo sul rinnovo dei permessi di soggiorno provoca svariati problemi, dal non poter stipulare un regolare contratto di lavoro, al non poter uscire dal territorio italiano e non aver accesso ai diritti e ai servizi che dovrebbero comunque essere garantiti.
La Legge Bossi-Fini prevede per il rilascio e il rinnovo del permesso una serie di documenti tra cui una dichiarazione del datore di lavoro, il modello 101, le ultime tre buste paga, una dichiarazione sottoscritta dal proprietario dell’alloggio in cui lo straniero vive, richieste che rendono maggiormente lunghe e difficoltose le pratiche burocratiche.
La questura di Reggio Emilia respinge le documentazioni incomplete e, nel caso in cui un migrante non riuscisse a fornire uno dei documenti richiesti, si troverebbe costretto a chiedere un nuovo appuntamento al call center. Non viene infatti concessa alcuna deroga per l’eventuale consegna del documento mancante.
Gli obbiettivi del call center, ossia rendere più agevole l’ottenimento del permesso di soggiorno ed alleggerire le file notturne davanti alla questura, a un anno dalla sua istituzione non sono stati raggiunti. I tempi di attesa sono aumentati e le file sono di fatto state trasferite in altri uffici di competenza.
Questa insostenibile situazione tocca circa diecimila migranti secondo i dati raccolti dalla CGIL di Reggio Emilia.
L’Assessore provinciale alla Solidarietà Marcello Stecco ha chiesto un incontro urgente con il prefetto Giuseppe Montebelli e il questore Gennaro Galloa per discutere la situazione.
Reggio Emilia – I nuovi sans papiers in perenne attesa di regolarizzazione
I tempi di attesa per ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno vanno dagli otto ai dieci mesi
Argomenti
Vedi anche
La Questura deve rilasciare un PdS provvisorio: accolta l’istanza cautelare di una signora albanese convivente con nipote italiano
Tribunale di Roma, ordinanza del 5 aprile 2024
Supremo interesse del minore: la Corte di Appello autorizza la permanenza della madre sul territorio nazionale
Corte di Appello di Roma, decreto del 29 novembre 2022
Oltre l’approdo. Storie di (dis)integrazione
Un podcast che si propone di esplorare le vite e le esperienze delle ‘persone migranti’ in Italia
Il permesso di soggiorno per protezione speciale rilasciato prima dell’entrata in vigore del D.L 20/2023 è convertibile in permesso per lavoro
T.A.R. per la Lombardia, sentenza n. 793 del 15 marzo 2024