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da La Tribuna del 17 maggio 2006

«Crisi, rimpatrio per gli stranieri»

Superincentivi per gli immigrati che desiderano rimpatriare. E’ una delle misure che il sindacato chiederà per i 120, forse 130 lavoratori della Indesit di Refrontolo che rischiano di perdere il posto a seguito della delocalizzazione di alcuni comparti produttivi.
Quest’oggi le assemblee di fabbrica promosse dal sindacato per capire come orientarsi in una crisi che non è stata ancora formalizzata, ma che potrebbe arrivare a settimane.
Fiom, Fim e Uilm, infatti, hanno chiesto un incontro urgente con la direzione del gruppo per capire cosa farà circa la metà degli attuali 250 lavoratori, in particolare quelli impegnati nelle linee dei blocchi-cucina e dei prodotti standard, che sono la attività in probabile dismissione per essere localizzate altrove, in Italia o all’estero.

A Refrontolo si fabbricano cucine, piani cottura, forni e componenti speciali per cucine di alta gamnma. Questo reparto rimarrebbe a Refrontolo e verrebbe incrementato; l’azienda prevede, infatti, un investimento di un milione e mezzo di euro. Per il resto c’è incertezza.
«Quello che dev’essere certo – interviene Daniela Granzotto della Fiom – è che nessun lavoratore resterà a piedi, ma tutti coloro che risulteranno esuberanti verranno accompagnati verso un’alternativa occupazionale». Con il gruppo Indesit, che ha firmato anche i bilanci sociali, il sindacato intende strappare ciò che non è riuscito ad avere da altre industrie: «non ci accontenteremo dei corsi di riqualificazione professionale, ma pretenderemo da Unindustria – anticipa Paolo Agnolezza della Fim – un accompagnamento ad una vera e propria ricollocazione, cioè a posti di lavoro sicuri».

Siccome alla Indesit ci sono numerosi immigrati, ecco la proposta che è saltata fuori: «tanti di loro potrebbero avere interesse a rientrare in patria, se fossero avvantaggiati da incentivi consistenti alla dimissione».
Il sindacato, insomma, cerca per la Indesit una composizione della vertenza che sia la più indolore possibile. Oggi l’incontro tra i lavoratori e nei prossimi giorni la vertenza dovrebbe avere contorni più chiari.