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da l'Adige del 26 maggio 2006

Trento – Ordinarie storie di sfruttamento

Il contratto che ti sottopongono può essere mensile, bimensile, ma anche per un paio di settimane. Il salario a fine mese si aggira sugli 800 euro ed il lavoro è quello di selezionare rifiuti. Ma se uno si ammala, è evidente, rischia di non poter lavorare più. Quindi, se può, stringe i denti. Questa è uno degli aspetti della nuova frontiera del lavoro: della flessibilità spinta al massimo livello, del lavoro interinale.
Alcuni lavoratori, stranieri, che operano con Ricicla Trentino 2, di Lavis, si sono rivolti a noi. Non hanno illegalità da denunciare, trattamenti inadeguati rispetto alle legge. Ma, evidentemente, la loro vita di lavoratori è difficile, molto più difficile rispetto a quella di altri.

Ecco perchè, ad esempio, su circa 18 lavoratori che operano nello stabilimento, 15 sono stranieri (Senegal, S. Domingo, Cuba, Ghana) e tre sono trentini. E questi ultimi sono assunti a tempo pieno e sono dei capiservizio. In azienda (una srl controllata al 100% dalla Sogap, il più importante operatore privato trentino nella raccolta dei rifiuti e gestione delle discariche) gli operai sostanzialmente lavorano ad un nastro sul quale corrono i rifiuti plastici, in gran parte già selezionati e puliti, per eliminare pezzi non adeguati (ad esempio contenitori che contengono ancora residui di materia organica). “Non un lavoro semplice, non pulitissimo. – dicono i lavoratori che si sono rivolti a noi – C’è anche puzza, materiale degradato. Lavoriamo su due turni di 8 ore”.

Quanto guadagnate? Mostrano delle buste paga, il totale si aggira mediamente sugli 800 euro. Ma non è di questo che si lamentano. “Siamo assunti per un mese, due mesi, talvolta solo due settimane. Poi il lavoro finisce (ndr, loro dicono in realtà “siamo licenziati”). In giugno i nostri contratti verranno comunque tutti sospesi e poi a qualcuno rinnovati.” Via con nuovi contratti.

Insicurezza sul domani, certo. Ma non solo questo. “Il problema peggiore sono le malattie. – dice un operaio – Abbiamo un collega che è ammalato, ma che continua a recarsi al lavoro. Altrimenti la prossima volta non gli rinnoveranno più il contratto.” Niente irregolarità, si tratta di lavoro interinale, provvisorio, elastico. Previsto e regolamentato anche dalla legge Biagi.

“Sono meravigliato, sinceramente. – afferma il direttore dello stabilimento di Ricicla Trentino 2 di Lavis, Alessandro Cavagna – I nostri ritmi di lavoro sono evidentemente soggetti a sbalzi temporali. I rifiuti plastici delle vallate quando è epoca di turismo aumentano del 30%. Il camion che arriva in stabilimento ogni 15 giorni, arriva allora una volta al giorno. Poi, la cosa può durare due mesi. E’ chiaro che la nostra esigenza di personale varia con le stagioni, i periodi.” Ma va oltre Cavagna: “Mi stupisce, noi li coccoliamo i nostri lavoratori. Guardi, ho dato a tutti il cappellino, il giaccone pile , e non ero tenuto a farlo. Poi, alla pausa, il caffè lo offriamo noi….” Mi scusi, è vero che su 18 lavoratori, 3 sono locali e per il resto sono extracomunitari? “Noi abbiamo tre dipendenti fissi (ndr, quindi i trentini) e poi una quindicina di extracomunitari. Non trovi del resto trentini che facciano questo lavoro. Ma mi stupisce tantissimo.” Alessandro Cavagna comunque precisa subito una cosa. “Noi ci serviamo di agenzie per il lavoro interinale, ci rivolgiamo alla Worknet di Milano. la Ricicla Trentino 2 quindi non c’entra nulla. C’è una legge nazionale, seguiamo un regolamento e siamo nella piena legalità. Non penso che dobbiamo sentirci colpevolizzati.” Scusi dottor Cavagna, questi lavoratori vengono assunti “una tantum” o poi vengono continuamente ricontrattati? “Certo, quando un lavoratore fa un buon lavoro io cerco di riprenderlo. Sa fare il suo lavoro e lo fa bene.” Quindi, spesso si tratta di un lavoro a ciclo pressochè continuo, solo che la contrattualizzazione è mensile, bimensile, quindicinale o altro. “Mi stupisco. Ho un ottimo rapporto con loro. Abbiamo anche fatto dei lavori, cambiato l’impianto, mettendo cabine climatizzate affinchè loro potessero lavorare al meglio. Sono amareggiato.” E le malattie? “Guardi, non sono privati di nulla. Le ferie vengono loro pagate e così le assicurazioni. Il rapporto con loro è di estrema cordialità. Spesso, se hanno problemi, li facilito coi turni. Certo, il lavoro che fanno non è semplice, mettono mano a un prodotto differenziato, ma sempre di rifiuti si tratta.” C’è gente che è con voi da molto? “Abbiamo iniziato due anni fa e qualcuno da allora è venuto da noi a più riprese. Mi stupisce: se uno ha il mal di denti, è accaduto, lo lascio andare a casa, e magari non viene per un paio di giorni e io non segnalo nemmeno la cosa, semplicemente riorganizzo i turni.”