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UNHCR e Save the Children: maggiore tutela per i minori stranieri non accompagnati

Comunicato del 29 giugno 2006

L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e Save the Children sottolineano l’esigenza di maggior tutela dei minori stranieri non accompagnati in Italia. A questo scopo, l’Agenzia dell’ONU per i Rifugiati e l’organizzazione internazionale per la difesa e la promozione dei diritti dei bambini hanno pubblicato un documento congiunto sulle buone prassi a tutela dei minori soli in Europa. I minori stranieri non accompagnati sono coloro che hanno un’età inferiore ai 18 anni, che sono fuori dal loro paese d’origine, separati da entrambi i genitori o da quell’adulto che, per legge o consuetudine, è responsabile della loro cura.

Il documento “Dichiarazione sulle buone prassi” fornisce una precisa descrizione delle politiche e degli interventi d’accoglienza e protezione necessari per mettere in atto e tutelare i diritti dei minori soli in Europa.

La Dichiarazione, elaborata nell’ambito del programma congiunto SCEP – il Programma per i Minori Separati in Europa – si ispira principalmente alla Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia (CRC), alle Linee-guida dell’UNHCR sulle politiche e le prassi nel trattamento dei minori non accompagnati richiedenti asilo del febbraio 1997 e alla Posizione sui minori rifugiati del Consiglio Europeo per i Rifugiati e gli Esiliati (ECRE) del novembre 1996.

Dal documento emerge in particolare la necessità di garantire ai minori stranieri non accompagnati più informazioni all’arrivo, accoglienza immediata presso strutture adeguate e di non ricorrere alla detenzione e al respingimento in frontiera.

In Europa sono decine di migliaia i minori soli e l’Italia è il paese europeo che, in base ai dati forniti dal Comitato Minori Stranieri del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, accoglie il maggior numero di minori stranieri non accompagnati: 7.583 alla fine del 2005, provenienti in maggioranza da Romania, Marocco e Albania.

Nell’ambito della categoria vulnerabile dei minori stranieri non accompagnati, oltre a coloro che cercano migliori condizioni di vita, vi sono anche minori vittime di tratta o in fuga da guerre e persecuzioni che cercano asilo in un altro paese. I minori soli richiedenti asilo in Europa sono migliaia: nel 2005 oltre 7mila domande d’asilo sono state presentate in 18 paesi europei di cui sono disponibili i dati (Austria, Belgio, Bulgaria, Danimarca, Finlandia, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Regno Unito, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Svizzera, Ungheria).

“Si tratta di minori particolarmente vulnerabili che hanno bisogno di speciali tutele e protezione”, ha dichiarato Emanuela Salvatori, addetto stampa di Save the Children Italia. “Tuttavia l’esperienza sul campo ci segnala la difficoltà per tanti minori di accedere a queste tutele”.

In questo ambito, evidenzia l’UNHCR, suscita preoccupazione la situazione che si sta verificando ad Ancona, dove nei confronti di alcune famiglie straniere giunte senza documenti idonei da paesi a rischio sono stati presi provvedimenti di separazione dei minori dai loro genitori. Questa prassi – sottolinea l’Agenzia dell’ONU per i Rifugiati – contrasta con il principio che l’interesse superiore del minore deve essere alla base di ogni decisione e azione che lo riguardi ed al principio dell’unità famigliare e può compromettere l’accesso della famiglia alla procedura d’asilo.

Esistono alcuni punti critici che spesso in Italia ostacolano l’accesso dei minori stranieri non accompagnati alla procedura d’asilo. L’UNHCR e Save the Children, nell’attuazione dei loro rispettivi mandati, considerano la “Dichiarazione sulle buone prassi” uno strumento utile al raggiungimento della piena attuazione dei diritti dei minori stranieri non accompagnati, in particolare di coloro che chiedono asilo, e ribadiscono la propria disponibilità a collaborare con tutti gli attori coinvolti, anche nell’ambito della formazione.