Per la libertà di movimento, per i diritti di cittadinanza

tratto da Interno.it

Le migrazioni nel Mediterraneo: un problema che richiede la responsabilità di tutta l’Unione europea

Appello del Ministro dell'Interno Amato al Commissario alla Giustizia, Libertà e Sicurezza Frattini

Gli sbarchi sulle coste della Sicilia hanno raggiunto, nelle ultime settimane, livelli allarmanti.
Oltre 2000 clandestini, prevalentemente cittadini del Maghreb, sono arrivati nell’isola di Lampedusa solo negli ultimi quindici giorni. Dal primo gennaio al 20 luglio di quest’anno si sono registrati complessivamente 9500 sbarchi sull’isola, duemila in più rispetto allo stesso periodo del 2005.

Nelle strutture di accoglienza, in cui gli ospiti vengono trattenuti in media dalle 24 alle 48 ore prima di essere trasferiti in altri centri in Italia, vengono superate le capacità ricettive che per il centro di Lampedusa sono di 190 posti. Questo impedisce di garantire livelli di assistenza adeguati durante le operazioni di identificazione e rimpatrio.
La Commissione per la verifica delle condizioni nei centri di accoglienza, voluta dal Ministro dell’Interno Amato e presieduta da Staffan de Mistura, ha riscontrato, nella visita del 21 luglio scorso, un notevole miglioramento del centro, soprattutto a causa del cambiamento della sua struttura giuridica.
Il nuovo centro entro la fine dell’anno potrà accogliere oltre 300 persone.

Nel frattempo, però, il Ministro dell’Interno Amato ha inviato un appello al Vice Presidente della Commissione europea e Commissario alla Giustizia, Libertà e Sicurezza on.le Franco Frattini per risolvere l’emergenza a Lampedusa attivando la solidarietà dell’Unione Europea.
Nella lettera inviata all’On.le Frattini il Ministro Amato chiede un intervento, simile ad altri già realizzati, in cui i Paesi europei si ritrovino a collaborare con tempestività.
In particolare, ha richiesto l’invio di una missione urgente di FRONTEX a Lampedusa, e l’attivazione dell’Operazione JASON I che, svolgendosi a ridosso delle acque libiche, deve ottenere la collaborazione delle Autorità di Tripoli.

Il Ministro dell’Interno Amato, inoltre, aveva avuto colloqui con il collega tedesco Wolfgang Schauble, a Berlino il 4 luglio scorso, sul fenomeno delle migrazioni clandestine nell’area del Mediterraneo.
Proprio ieri, sono giunti i primi segni di solidarietà da parte dell’omologo tedesco.
Il Ministro dell’Interno Schauble ha informato il Ministro Amato che “esperti della polizia di frontiera federale saranno a disposizione per un intervento comune di polizia di frontiera a Lampedusa”.
“Intendo ciò – ha scritto il Ministro Schauble – come segno di solidarietà europea”.

In occasione del Consiglio Giustizia e Affari Interni, riunito a Bruxelles il 25 luglio, si era tenuto un ampio dibattito sul rafforzamento dell’approccio globale all’immigrazione.
Il Vice Presidente della Commissione Franco Frattini e il Direttore esecutivo del Frontex Ilkka Laitinen, in particolare, avevano sottolineato la necessità di adottare nuove misure riguardanti il Mediterraneo e le rotte atlantiche, oltre alla ricerca di una forte collaborazione dei partner africani.
Anche in questa occasione il Ministro dell’Interno Amato non aveva rinunciato a sottolineare che il problema dell’immigrazione deve essere considerato un problema ”di tutti” nell’Unione europea, un problema che richiede ”una responsabilità collettiva”.
Non si tratta di adottare – aveva sostenuto il Ministro – “sistemi di intervento su richiesta di Italia, Spagna o Malta, per risolvere i problemi di Italia, Spagna e Malta perché il problema è dell’Unione Europea”.

28/07/2006