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UNHCR – Piano d’azione per la tutela dei diritti nell’ambito dei flussi migratori

comunicato stampa del 10 luglio 2006

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati António Guterres ha oggi esortato i governi e le organizzazioni regionali, internazionali e non governative a collaborare al fine di sostenere i diritti dei rifugiati e dei migranti nell’ambito dei flussi migratori misti.

Enunciando i dieci punti di un piano d’azione, nel corso della Conferenza ministeriale euroafricana su migrazioni e sviluppo che si svolge nella capitale del Marocco Rabat, Guterres ha osservato che gli attuali spostamenti di popolazione dall’Africa verso l’Europa, a causa del loro carattere irregolare, pongono una serie di sfide agli stati africani ed europei.

Secondo l’Alto Commissario, il meeting di Rabat – che ha visto riuniti i rappresentanti di 60 stati europei ed africani – ha rappresentato un forum importante per esplorare due temi importanti e correlati, quelli delle migrazioni e dello sviluppo. Citando una dichiarazione delle Nazioni Unite, Guterres ha aggiunto che il diritto allo sviluppo è “un diritto inalienabile dell’uomo in virtù del quale ogni persona umana e tutti i popoli hanno il diritto di partecipare e di contribuire ad uno sviluppo economico, sociale, culturale e politico, in cui tutti i diritti dell’uomo e tutte le libertà fondamentali possano essere pienamente realizzati”.

“Proprio perché non possono esercitare il loro diritto allo sviluppo, così tante persone – tra cui migranti in cerca di un miglior tenore di vita e rifugiati in cerca di sicurezza – si sentono costrette a lasciare il proprio paese e spostarsi altrove” ha aggiunto Guterres.

“Se da un lato dobbiamo mantenere questa fondamentale distinzione tra rifugiati e migranti, allo stesso tempo dobbiamo riconoscere che entrambe le forme di spostamento hanno spesso le proprie radici nel più ampio problema del sottosviluppo. Mi auguro che questa conferenza consentirà agli stati africani ed europei di formulare approcci collaborativi alla sfida dello sviluppo, approcci che possano contribuire a fare in modo che le persone migrino a seguito di una scelta piuttosto che per necessità”.

L’Alto Commissario ha quindi esortato a prestare una “particolare attenzione” al fenomeno dei cosiddetti “flussi misti” nell’ambito dei quali si spostano sia migranti che rifugiati, seguendo rotte e modalità di trasporto simili. Tali spostamenti vengono definiti “irregolari” poiché spesso avvengono senza la necessaria documentazione e di frequente coinvolgono trafficanti di esseri umani. Le persone che si muovono in questa maniera spesso mettono a rischio la propria vita, sono obbligate a viaggiare in condizioni disumane e possono essere oggetto di sfruttamento ed abuso. Gli stati considerano tali flussi come una minaccia alle proprie sovranità e sicurezza.

“Se da un lato riconosciamo le difficoltà che tali spostamenti pongono agli stati in termini di sicurezza locale e nazionale, dobbiamo allo stesso tempo far sì che le misure prese per arginare l’immigrazione irregolare non impediscano ai rifugiati di ottenere la protezione internazionale di cui hanno bisogno e alla quale hanno diritto” ha proseguito l’Alto Commissario.

Guterres ha quindi dichiarato che l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) non è – e non intende diventare – un’agenzia per le migrazioni.

“Tuttavia è mio compito esercitare il mandato di proteggere i rifugiati, pertanto l’UNHCR dev’essere coinvolto nella più ampia questione delle migrazioni internazionali. Il piano d’azione dell’Agenzia ONU per i Rifugiati mostra come il mandato, le competenze e le risorse dell’Agenzia possono essere utilizzati per assistere gli stati nel loro impegno di affrontare la questione in modo efficace ed equo”.

Il piano d’azione dell’UNHCR in dieci punti definisce aree chiave nelle quali è necessaria un’azione per affrontare le questioni dei flussi migratori misti e irregolari in modo coerente e concreto, nei paesi d’origine, di transito e di destinazione.

Pur riconoscendo che i controlli alle frontiere sono essenziali per contrastare la criminalità internazionale, tra cui il traffico e la tratta di esseri umani, e per prevenire minacce alla sicurezza, il piano evidenzia la necessità di garanzie pratiche di protezione per far sì che tali misure non vengano applicate in maniera indiscriminata o sproporzionata e che esse non portino al respingimento di rifugiati in paesi nei quali la loro vita o la loro libertà potrebbe essere a rischio.

Il piano dell’UNHCR individua inoltre la necessità di formazione e di istruzioni chiare per il personale di frontiera e i funzionari dell’immigrazione, perché essi possano sapere come gestire le domande d’asilo e come trattare le necessità di minori non accompagnati, vittime di traffico e di altri gruppi specifici. Il piano richiede inoltre che vengano stabiliti adeguati accordi di accoglienza che garantiscano le necessità fondamentali delle persone coinvolte nei flussi misti.

Secondo Guterres, sono necessarie soluzioni rapide sia per i rifugiati che per i migranti e ai rifugiati in particolare dovrebbero essere offerte protezione e soluzioni in aree vicine ai loro paesi d’origine. Nessuno dovrebbe essere costretto ad intraprendere pericolosi e costosi viaggi da un continente all’altro per trovare rifugio e sicurezza e il problema dei flussi misti e irregolari di popolazione non dovrebbe essere considerato come di esclusiva competenza dei paesi della riva sud del Mediterraneo.

“Rifugiati, richiedenti asilo e migranti continueranno ad entrare in Europa” ha aggiunto l’Alto Commissario. “Anzi, il processo di globalizzazione e il mutamento demografico sono tali che il loro numero sembra dover aumentare nei prossimi anni”.

Guterres ha infine evidenziato l’importanza per i paesi di promuovere l’inclusione sociale e la tolleranza, osservando che rifugiati e migranti devono spesso affrontare sentimenti di xenofobia in molte parti del mondo.