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Immigrati: ingresso libero per 3 mesi

Il piano del governo – Il governo sta pensando di eliminare il permesso di soggiorno per gli extracomunitari che sono in possesso di un visto e che si impegnano a rimanere meno di 3 mesi in Italia. La proposta è contenuta in un emendamento presentato dall’esecutivo ieri sera alla Camera. Se la norma verrà approvata verrà messo in discussione uno dei cardini dell’attuale legge sull’immigrazione. La Bossi–Fini prevede, infatti, che la maggior parte degli ingressi nel nostro Paese siano regolati attraverso il possesso di un contratto di lavoro regolare.

Le nuove norme – “Il permesso di soggiorno deve essere richiesto per soggiorni superiori ai tre mesi”, recita la proposta di modifica dell’articolo 5 del Testo unico sull’immigrazione. Per entrare regolarmente in Italia basterà, dunque, dichiararsi alla polizia di frontiera o, entro 8 giorni, alle questure esibendo un passaporto munito di visto. L’emendamento del governo che, nelle direttive è un adeguamento alle norme Ue, conferma i cosiddetti “soggiorni brevi” per motivi di “giustizia, di attesa di emigrazione in altro Stato e per l’esercizio delle funzioni di ministro di culto nonché ai soggiorni in casa di cura, ospedali, istituti civili e religiosi e altre convivenze”. L’elenco non comprende più la dizione “motivi di turismo” che ora dovrebbe intendersi come liberalizzato. Il testo prevede, inoltre, la cancellazione dell’articolo 7 della Bossi-Fini che obbliga i padroni di casa a segnalare “entro 48 ore all’autorità locale di pubblica sicurezza” l’ospitalità concessa a uno straniero, pena la sanzione da 160 a 1100 euro.

Le reazioni – La proposta avanzata dal governo ha naturalmente suscitato un vivace dibattito provocando reazioni soprattutto nella Cdl. La Lega grida allo “stravolgimento della Bossi-Fini”. Alleanza Nazionale accusa il governo di “utilizzare ogni strumento possibile, tranne quello legittimo, per cancellare la Bossi-Fini”. Per il governo ha risposto il sottosegretario Paolo Cento “Non è un modo surrettizio per aggirare la Bossi-Fini ma solo il rispetto di un obbligo che abbiamo nei confronti del sistema Schengen”.