Ormai superata nel 2007, quota 100 mila cittadini stranieri con regolare permesso di soggiorno residenti nel territorio regionale. Nelle Marche, infatti l’incidenza della popolazione straniera, per lo piu` da Paesi Europei (il 50%), e` sopra la media nazionale: 6% contro il 5,2 nazionale, vale a dire piu` di 1 straniero ogni 20 cittadini italiani. Ma c’e` una provincia che la supera di molto ed e` Macerata con l’8%, che arrivera` presto ad 1 cittadino straniero ogni 10. Mentre Ancona, dove risiedono piu` immigrati, si attesta sul 6%, cosi` come Pesaro-Urbino. Ascoli Piceno, invece, e` la provincia con la minore incidenza con il 5,2.
Sono in sintesi i dati riferiti al 2005 analizzati dal rapporto Caritas Marche ‘ I numeri parlano di persone’, illustrato oggi in Regione, alla presenza dell’assessore regionale ai Servizi sociali e Immigrazione, Marco Amagliani, del delegato regionale Caritas Marche, Don Nello Barboni, del sindaco di Ancona , Fabio Sturani, oltre a Emmanuele Pavolini, Docente di Sociologia Economica e dell’Organizzazione- Universita` degli Studi di Macerata e Nadan Petrovic, Direttore del Servizio Centrale del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.
Tredici diocesi marchigiane hanno lavorato insieme ‘ ha spiegato Don Barboni- con un gruppo qualificato di volontari per offrire un servizio utilissimo anche agli enti pubblici. Immigrazione e` una parola- ha detto Don Barboni – che bisogna ancora riempire di significati e valori culturali piu` profondi, ma il vero valore sta nell’integrazione, cioe` nel vedere l’altro come un dono.
Il dossier rappresenta un documento importantissimo- ha evidenziato Amagliani- che si affianca al lavoro della Regione Marche in questo settore e che serve a comprendere meglio il fenomeno. Al di la` delle problematiche specifiche e nonostante nelle Marche l’integrazione sia ottimale, tuttavia dobbiamo rafforzare tutti gli interventi in questo senso. Ed e` cio` che abbiamo fatto con il Piano triennale dell’Immigrazione, recentemente approvato dal Consiglio regionale, dando a questo concetto una priorita` fondamentale. Anche per questo abbiamo raddoppiato, rispetto allo scorso anno, la dotazione finanziaria portando ad 800 mila euro le risorse dedicate. La mia ambizione pero`, e` che nel tempo, si arrivi a non assegnare piu` risorse per l’integrazione, perche` significherebbe prevedere servizi ordinari e diritti acquisiti per i cittadini e non piu` a una sorta di ‘riserva indiana’.
L’immigrazione nelle Marche- come ha sottolineato anche Fabio Sturani – non e` piu` un fenomeno emergenziale, ma una dimensione strutturale che comporta una concezione piu` approfondita e piu` lungimirante. Sturani ha riferito che Ancona sta gia` superando il 7% della popolazione e le 100 etnie diverse, ed e` anche la citta` dove esiste maggiormente il fenomeno dei minori non accompagnati (soprattutto afghani) e dei richiedenti asilo: 205 nel 2006. ‘Un problema nel problema.’ Per progettare il futuro- ha poi concluso- partiamo dalla riflessione che il 22% di questi cittadini stranieri sono minori.
Pavolini ha quindi illustrato il dossier, sottolineando anche i vantaggi del flusso immigratorio: la variazione demografica che per citta` come Ancona significa accedere a maggiori risorse statali o popolazione scolastica in aumento e quindi poter attivare nuove classi nelle piccole realta` locali. In generale vi e` una costante tendenza all’aumento di arrivi, paritari tra maschi e femmine. Nel mercato del lavoro, circa il 13% degli occupati lavoratori dipendenti e` straniero e raggiunge il 15-16 % a Pesaro e Macerata. Le nuove assunzioni degli ultimi tre anni hanno interessato cittadini immigrati nel 27% dei casi, specie in edilizia con il 25% (1 su 4 straniero), a Pesaro e Macerata ben il 33% lavora in edilizia, in agricoltura 1 su 5 e nel manifatturiero 1 su 6. Inoltre e` esplosa l’imprenditoria etnica, piu` di 3000 gli imprenditori stranieri (maggiore nel Maceratese e nel Pesarese). I nodi critici restano ancora la Scuola e la Casa, mentre i problemi di prima accoglienza sembrano superati.
Nadan Petrovic ha quindi illustrato il sistema di protezione per i richiedenti asilo nelle Marche, sottolineando le buone prassi del comune di Ancona: trasporto gratuito e apertura di un conto corrente agevolato. Complessivamente 180 persone accolte nel 2006, 20 rifugiati, 59 per motivi umanitari e 101 richieste di asilo. 63 di queste persone si sono stabilizzate nella nostra regione. (ad’e)
Altri dati sull’immigrazione nelle province
Ad Ancona: meno europei e piu` latino-americani. Tra i motivi di insediamento singolare e` la componente del lavoro autonomo tra gli immigrati provenienti dalla Cina Popolare. Per quanto concerne le imprese ha peso rilevante la comunita` originaria del Bangladesh.
Ad Ascoli-Piceno: piu` basso numero di immigrati. La Cina e` al terzo posto dei paesi per numero di immigrati. La popolazione immigrata e` piu` anziana rispetto al resto delle Marche. Imprenditorialita` poco vivace. .
A Macerata: al primo posto per incidenza della popolazione immigrata nella Marche. Marcata presenza asiatica. Leggera prevalenza maschile al contrario di quanto avviene a livello regionale e nazionale.
A Pesaro: europei ed africani, aree maggiormente rappresentate. Comunita` senegalese prevalentemente maschile e moldava prevalentemente femminile. Notevole partecipazione immigrata nella struttura imprenditoriale locale.
Anna D’Ettorre