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da strettoindispensabile.it del 28 aprile 2007

Immigrazione: Amnesty rimprovera i media

Nell’ aggiornamento del rapporto “Invisibili, minori migranti richiedenti asilo detenuti all’ arrivo della frontiera marittima”, Amnesty International ha espresso una nota di rimprovero sul modo in cui i media si sono occupati del fenomeno degli sbarchi clandestini. L’ associazione ,in particolare, denuncia come l’ eccessiva criminalizzazione degli arrivi via mare abbia causato un danno consistente sia alle località di frontiera, che nell’immaginario collettivo sono continuamente poste sotto assedio dalle carrette del mare, sia alla questione dei migranti, che dovrebbe essere affrontata a suon di modifiche legislative piuttosto che essere considerata un fatto di cronaca.

“Questi ultimi mesi- denuncia il rapporto reso noto alla fine di febbraio- hanno reso evidente che l’esagerata attenzione dei media al versante marittimo degli arrivi irregolari e la continua strumentalizzazione degli stessi da parte di esponenti di entrambi gli schieramenti politici, con gli anni hanno prodotto nell’opinione pubblica una percezione dell’entità e natura di questi arrivi che è oggi difficile da correggere. E’ ormai saldamente diffusa la convinzione che i migranti irregolari, sommariamente considerati portatori di problemi sociali e criminalità, arrivino soprattutto via mare, attraverso un perenne assedio: ciò rischia di avere un forte impatto su tutti i percorsi di modifica legislativa che interessano le frontiere e la detenzione dei migranti, percorsi che appaiono quanto mai condizionati dall’incombenza di un ricatto politico divenuto ormai facile, proprio in virtù di questa percezione estesa e sempre infiammabile.”

Un occhio di riguardo và naturalmente ai cittadini di Lampedusa ,ai quali ,in questo contesto, deve essere riconosciuto il ruolo di protagonisti indiretti dell’ immigrazione clandestina.
“Per dare l’idea di come questo clima sia dannoso- continua – è importante notare che di questa infondata inquietudine abbiano negli ultimi anni scontato gli effetti, assieme ai migranti, molte altre persone per altro verso vicine agli eventi, tra cui senz’altro i cittadini di Lampedusa, luogo che, per essere interessato da arrivi presentati come minacciosi, è stato di conseguenza dipinto come insicuro”.

Ma se da una parte Amnesty ha usato parole di apprezzamento per riconoscere i meriti dell’ operato del ministro Paolo Ferrero che ha invitato la stampa italiana ad esprimere i propri con maggiore obbiettività( cioè senza ricercare a tutti i costi la “notizia”), dall’ altra ha ricordato all’Ordine nazionale dei giornalisti e della Federazione Nazionale della Stampa Italiana la necessità di stilare una “Carta dei doveri per i media a tutela degli immigrati e dei rifugiati”.

Oltre che di cattiva informazione, il rapporto parla anche di disinformazione riguardo l’ emergenza immigrazione in Italia, riportando un esempio concreto di come una notizia positiva possa essere posta in secondo piano rispetto ad un maxisbarco a ad un naufragio.
“Il rilievo pubblico dato dal ministero dell’Interno al fatto che nel 2006 siano giunte via mare in Italia 923 persone in meno che nel 2005 non è apparso andare nel senso di ridimensionare l’allarme creatosi intorno a questo tema, né di attrarre attenzione sul dato più oggettivo delle difficili condizioni di chi arriva – in larga parte richiedenti asilo, donne e, appunto, minori. L’enfasi posta su variazioni peraltro assai contenute e l’uso del termine clandestini riferito a persone in situazioni diverse, compresi moltissimi richiedenti asilo, continuano a preoccupare”.