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Il ministro Amato in difficoltà al “question time” parlamentare

Su minori, richiedenti asilo, procedura postale e immigrazione irregolare, il Ministro tentenna

La situazione dei minori non accompagnati, quella dei richiedenti asilo, il collasso del sistema dei rinnovi dei permessi dettato dall’inefficienza della nuova procedura postale, ma anche sicurezza, immigrazione irregolare, ed il caso della aggressione neo-nazista durante il concerto di Villa Ada, a Roma, questi i temi trattati nel “question time” parlamentare, con i quali il Ministro Amato ha dovuto confrontarsi.

Il fenomeno “a volte ci aggredisce all’improvviso e non siamo mai preparati come dovremmo ad evitare che possa generare disfunzioni”, queste le parole pronunciate dal Ministro sulla questione dei minori e richiedenti asilo, detenuti alla frontiera marittima italiana.
La situazione dei minori non accompagnati in Italia, denunciata in molti rapporti di “Save the Children”, desta particolare preoccupazione. Spesso, lo status di minore non viene riconosciuto, e quando questo avviene, ci si trova davanti alle complicazioni, ed alle incomprensibili mancanze dettate dall’attuale normativa. La possibilità di lavorare, considerato il “superiore interesse del minore”, così come enunciato dalla Convenzione di New York sui diritti del fanciullo, non è garantita nel caso di permessi per minore età, così come molti sono ancora i nodi da sciogliere per quel che riguarda il compimento dei diciotto anni, la possibilità di convertire il permesso, le modalità con la quale questa viene accordata.
Stesse risposte anche per quanto riguarda i richiedenti asilo, vittime, in primis, della mancanza di una normativa in materia.

Il nodo centrale del dibattito si è poi spostato sulla questione dei rinnovi, e della procedura postale, contestata in ogni forma e da ogni parte.
In primo luogo da migliaia di migranti che alla ingiusta legge sull’immigrazione devono aggiungere gli effetti del “colabrodo” prodotto dal nuovo sistema.
Il sistema, ha detto il Ministro Amato, “così com’è, è parecchio zoppicante“. Di fronte ai numeri forniti dal Ministero, il termine “zoppicante” suona come un eufemismo, la situazione è ancor più preoccupante se pensiamo che i dati forniti riguardano le richieste totali e quelle bloccate per anomalia, quasi il 40%, mentre si parla delle pratiche esaurite durante l’ultimo mese. Ma qual’è il totale delle pratiche che stanno percorrendo l’iter? I dati di maggio parlano chiaro: 34.381 pratiche in lavorazione, solo 13.000 inviate alla questura. Davanti a queste cifre è impensabile un decreto flussi per l’anno 2007.

Una volta sollecitato a rispondere sul tema del “pericolo clandestini”, il Ministro Amato sembra però dimenticare la questione della procedura postale, imputando alla Bossi Fini gli effetti degli ingressi irregolari.
Questo è assolutamente vero, ma quella legge è ancora lì. I canali di entrata previsti da quella crudele normativa sono pressochè inaccessibili, allora perchè non modificarne subito l’impianto? Perchè non porre subito rimedio agli ulteriori problemi messi in campo dalla procedura postale?
Il richiamo alla nuova proposta di Legge Delega, firmata da Amato e Ferrero, non basta ad alleggerire la situazione, tantopiù se pensiamo alle timide migliorie previste. Il sistema Bossi – Fini, che prevede il nesso inscindibile tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro non verrà scalfito, il sistema delle quote neppure. Le liste di collocamento nelle ambasciate dei paesi di partenza sembrano una vignetta satirica: immaginate come potrebbero funzionare in Darfur o a Baghdad?

La questione sicurezza sembra rimanere l’unica vera preoccupazione dell’attuale governo riguardo al tema dell’immigrazione. I cpt sono ancora qui a ricordarici come la pratica dell’internamento sia uno dei capisaldi bi-partisan che governano la gestione dei flussi migratori. Accoglienza, diritti di cittadinanza, superamento dei confini, dignità e libertà di circolazione sono ancora lontani. Al di là del “question time”, è la realtà a raccontarcelo.

Nicola Grigion, Melting Pot Europa