La sentenza dichiara l’illegittimità del silenzio serbato dall’Amministrazione nei confronti di due coniugi che avevano presentato istanza di carta di soggiorno per sé e per il figlio minore utilizzando un’unica busta, come inizialemnte indicato dalle istruzioni del Ministero, e che nulla avevano più saputo della loro pratica. Interrogata, la Questura aveva risposto che non risultava alcuna istanza a nome degli interessati.
Il TAR di Bari ha quindi ordinato alla Questura dì Bari “di provvedere sulle istanze presentate dai ricorrenti, entro il termine di trenta giorni e Condanna il Ministero dell’Interno, in persona del Ministro p.t., al pagamento di euro 2000,00 (duemila), più CAP. IVA e CU, come per legge, a favore dei ricorrenti, a titolo di spese di lite”.
Kit postali, il Tar Puglia condanna il Ministero dell’Interno
Ordinati duemila euro di risarcimento
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