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da Il Piccolo di Trieste del 21 febbraio 2008

Immigrati: a Trieste il record delle imprenditrici straniere

Sempre più numerosi i rappresentanti delle varie etnie che aprono attività individuali

Sono ben 691 le ditte che sono gestite da marocchini 219 quelle cinesi.

Paoletti: «Sono attivi soprattutto in edilizia, nel commercio e nella ristorazione.

Nella nostra provincia le imprese individuali intestate ad extracomunitari sono 1.416: 94 in più rispetto ad un anno fa. Considerando che sul nostro territorio le imprese individuali sono in totale 9.820, Trieste si posiziona al secondo posto in Italia – al primo posto c’è Prato invasa dalle aziende manifatturiere cinesi – per la più alta percentuale di imprese individuali straniere: il 14,4%. A Udine rappresentano solo il 6,6% sul totale delle attività; a Pordenone il 7% e a Gorizia l’11,1%.
«Il dato non mi sorprende – commenta il presidente della Camera di commercio, Antonio Paoletti – e posso aggiungere che siamo anche la provincia con il numero più alto di imprenditrici extracomunitarie impegnate, in particolar modo, nei settori della ristorazione». E per ristorazione si intendono anche i locali pubblici, i pub – recentemente un imprenditore serbo ne ha aperto uno estremamente curato in via san Lazzaro – o i Kebab, tipici ristorantini ormai molto apprezzati in tutta l’Italia e diffusi anche a Trieste.
La schiera più rappresentativa di imprenditori extracomunitari è rappresentata dai marocchini che hanno aperto nella nostra città ben 691 ditte. Cospicuo anche il numero degli imprenditori cinesi, 219, e quello dei serbo montenegrini, 80: i primi dediti in particolar modo al commercio e alla ristorazione, gli altri all’edilizia. L’imprenditoria immigrata registra a Trieste anche aziende intestate a 46 senegalesi – probabilmente ambulanti o titolari di import-export – altre fanno capo a 53 immigrati del Bangladesh, a 28 tunisini, a 18 albanesi e a 11 egiziani. Nel campo delle imprenditoria fanno capolino anche i nigeriani che a Trieste hanno attivato tre ditte individuali. Nel resto della regione la realtà è diversa: in questo contesto ogni provincia presenta le sue peculiarità. In quelle di Udine e Pordenone sono gli svizzeri, rispettivamente con 471 e 271 aziende, a rappresentare la parte più consistente dell’imprenditoria extra Unione Europea; Gorizia invece registra in particolar modo marocchini e tunisini.
Un rapporto recentemente pubblicato da Unioncamere individua anche i settori sui quali si concentrano queste imprese: nel Friuli Venezia Giulia si concentrano nelle costruzioni, nel commercio, nell’attività manifatturiera, nell’agricoltura e nel ramo della ristorazione.
«A Trieste le attività gestite da extracomunitari sono diffuse – precisa il presidente Paoletti – ma le più numerose sono quelle inerenti all’edilizia, al commercio e alla ristorazione. Nel ramo delle costruzioni si distinguono soprattutto i serbi, in quello del commercio e della ristorazione cinesi e serbi». Crescente anche l’imprenditoria extracomunitaria nel settore dell’intermediazione finanziaria e dell’istruzione con l’apertura di centri di insegnamento di lingue straniere. «Va anche evidenziata la differenza – spiega il presidente dell’ente camerale – tra l’imprenditoria serba e quella cinese : mentre la prima fa ricadere produttività su Trieste, la seconda si auto-consuma. Basti pensare che loro acquistano persino il cibo in Cina».
La nostra provincia registra, come del resto tutto il Nord Est, una forte crescita anche degli stranieri assunti: attualmente 1.957. Gli extracomunitari che stanno lavorando con un contratto regolare sono in maggior parte cinesi, probabilmente assunti dalle aziende, dai negozi o dai ristoranti gestiti dai loro connazionali. Se i cinesi con l’ambito posto fisso sono 1.256, i lavoratori provenienti dal Bangladesh sono 202. Nettamente inferiori gli occupati da altri Paesi come la Tunisia, il Marocco, l’Albania, o le Filippine. Esigua infine la presenza di lavoratori regolarmente iscritti di origine egiziana, ucraina, indiana o peruviana. La nostra provincia si distingue dalle altre della regione per una particolarità: la totale assenza di lavoratori extracomunitari assunti provenienti dal Ghana. Udine ne registra 459, Gorizia 10 e Pordenone ben 1.008.
Nella nostra provincia sono indubbiamente le badanti o le ragazze assunte dalle case di riposo a far lievitare di anno in anno il numero di lavoratori assunti. E lo scenario assumerebbe dimensioni ancor più consistenti se si prendessero in considerazione anche quelle centinaia di lavoratori neocomunitari presenti nella nostra città, come rumeni e bulgari.
Laura Tonero