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da Il Piccolo di Trieste del 8 aprile 2008

Entro un mese a Gradisca aprirà il centro per richiedenti asilo

L’annuncio del sindaco. Le posizioni di Frattini e Ferrero

Entro la fine del mese, al più tardi a metà di maggio sarà aperto il centro di identificazione nell’ex caserma Polonio. Ma si chiamerà Cara, cioè Centro di accoglienza per i richiedenti asilo.
Lo ha annunciato ieri pomeriggio il sindaco Franco Tommasini in apertura del Consiglio comunale. Tommasini ha pure detto che l’azienda titolare che gestirà il Cara, che diventerà il più grande polo dell’emigrazione del centro nord Italia, ha già preso contatto con alcune attività commerciale presenti sul territorio – panificatori, tabaccai, edicolanti, supermercati – per eventuali acquisti. E ciò significa, ha aggiunto il sindaco, che ci sarà una ricaduta economica sul territorio.
Il Cara, ha riferito il sindaco, conterrà 150 posti che si aggiungeranno ai 250 che Cpta e il ministero dell’Interno ha assicurato che i due centri non saranno mai a pieno regime. Ma ciò non significa, ha concluso Tommasini, che non ci sia qualche preoccupazione anche tra noi amministratori per l’apertura del nuovo centro.
Il ruolo e il futuro del Cpt di Gradisca è al centro anche della campagna elettorale. Ieri il commissario Ue Franco Frattini, nonché candidato per il Parlamento nel Friuli Venezia Giulia per il Polo delle libertà, durante la sua visita a Gorizia, ha detto che «se vince il Pdl il centro non chiuderà, anzi rafforzerà la sua presenza».
«Il centro immigrati di Gradisca – ha aggiunto Frattini – non può essere un semplice centro per l’identificazione e non può trasformarsi in un centro aperto come vuole il Partito democratico. Ciò sarebbe contrario agli accordi di Schengen».
E di Cpt parlerà anche il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, che sarà oggi pomeriggio a Gradisca per incontrare l’elettorato, ospite del locale circolo della Rifondazione comunista «A. Zorzenon». L’appuntamento è alle 15.30 alla Casa del popolo di piazza Unità.
L’arrivo del ministro Ferrero nella cittadina isontina è evidentemente legato anche alla presenza sul territorio del Cpta all’ex caserma Polonio. Il ministro Ferrero, fermo avversario dei centri di permanenza temporanea, prima della caduta del governo Prodi era al lavoro assieme al titolare del Viminale Giuliano Amato al ddl che avrebbe dovuto superare la legge Bossi-Fini e portare alla chiusura di molti centri in tutta Italia. Tuttavia i due ministri avevano per loro stessa ammissione evidenziato delle divergenze di vedute proprio sulla struttura di Gradisca, sostanzialmente «promossa» dalla commissione de Mistura.