Tutto esaurito. Dopo i trasferimenti da Lampedusa di sabato e lunedì notte, con l’arrivo ieri da Padova di altri due cittadini tunisini, il centro per immigrati di via Udine si trova ora al completo.
Alla «Polonio» non ci sono più letti disponibili e la situazione è al limite del collasso. Da quanto si è appreso da fonti non ufficiali, il personale del consorzio trapanese Connecting People è sottodimensionato rispetto al numero degli ospiti presenti: per far fronte alle esigenze dei quasi 400 stranieri (247 tra Centro di prima accoglienza e Centro di permanenza temporanea e 150 nel Centro di accoglienza per richiedenti asilo) per ogni turno è prevista la presenza di soli cinque operatori. Anche se per il momento non si sono registrati tentativi di fuga (come era accaduto la scorsa estate), nei giorni scorsi si sono verificati diversi atti di vandalismo e di autolesionismo.
Dei cento immigrati giunti a Gradisca nella notte tra lunedì e martedì 49 sono nigeriani e 16 ghanaesi. I rimanenti 35 sono di origine maghrebina (marocchini e tunisini, soprattutto). Quelli accolti nella sezione Cpt sono 88, mentre quelli sistemati nel Cpa sono 12.
Intanto a Udine è scoppiato il caso dei profughi accampati nell’ex Macello comunale. Gli otto immigrati eritrei e somali hanno i documenti in regola, ottenuti dopo essere stati nella struttura gradiscana, ma sono ancora alla ricerca di una casa e di un lavoro. Nell’attesa, avevano eletto il complesso di via Sabbadini loro domicilio provvisorio. Ma ieri la polizia municipale li ha invitati ad andarsene.
(s.b.)
da Il Piccolo di Trieste del 7 maggio 2008
Cpt al collasso e il personale è insufficiente
Gradisca d'Isonzo
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