Da questa mattina scioperano trecento migranti rinchiusi del Centro di identificazione ed espulsione di Lampedusa. La decisione è stata presa per lanciare l’allarme sul trasferimento di 68 di loro, prima trasferiti a Roma e poi rimpatriati.
«Duecento di noi ieri sera sono stati trasferiti a Roma e da qui 68 sono stati già rimpatriati. E presto gli altri faranno la stessa fine», hanno detto al telefonino alcuni di loro agli avvocati che sono stati al seguito nei giorni scorsi della delegazione di europarlamentari guidata dall’esponente di Rifondazione comunista, Giusto Catania.
Nonostante lo sciopero della fame questa mattina sono stati trasferiti altri 107 cittadini tunisini già identificati che, a partire da oggi, saranno rimpatriati in Tunisia, dopo uno «scalo tecnico a Roma».
Ieri mattina invece nove migranti sono riusciti a fuggire dal Centro. Due di loro si sono imbarcarsi, senza essere visti da nessuno, sul traghetto di linea per Porto Empedocle. Sette sono stati subito ritrovati in giro per le vie dell’isola da polizia e carabinieri. Le due persone di nazionalità tunisina si trovano, al momento, negli uffici immigrazione della questura di Agrigento dove gli agenti stanno cercando di capire se erano stati già muniti di decreto di rimpatrio coatto.
Da Carta del 17 febbraio 2009
Lampedusa. Lo sciopero della fame di 300 migranti
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