Uno straordinaria galleria fotografica ricostruisce la vita dei rifugiati nella baraccopoli che da dieci anni sorge intorno al porto greco di Patrasso. La quotidianità al campo, i tentativi di nascondersi nei camion pronti a imbarcarsi sui traghetti di linea diretti in Italia, le violenze brutali della polizia greca e i sogni di questi giovanissimi esuli. Tutto in 180 meravigliosi scatti firmati Salinia Stroux, Ioana Katsarou, Giorgos Poutachidis e Nassim Mohammadi (del gruppo Fotofraxia) e di Juma Khan Karimi e Georgos Moutafis. Da ormai dieci anni Patrasso è un passaggio obbligato per i rifugiati afgani e kurdi. È la loro fuga dopo la fuga. Perchè un paese come la Grecia, che rifiuta il 99% delle domande d’asilo, non può considerarsi un paese sicuro per un richiedente asilo. E allora il viaggio riprende. Prima verso l’Italia e poi magari verso la Francia o l’Inghilterra. Negli ultimi mesi gli arrivi a Patrasso sono raddoppiati. E la tensione con la polizia è cresciuta causando scontri, arresti e deportazioni. Alcuni ragazzi sono stati feriti durante gli scontri. E intanto alcuni ufficiali del porto sono finiti sotto indagine per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il 21 gennaio 2009, un incendio ha distrutto un terzo della baraccopoli di Patrasso.
Uno speciale ringraziamento a Salinia Stroux per averci fornito il materiale.
tratto da: Fortresseurope.blogspot.com
La fuga dopo la fuga. Reportage fotografico da Patrasso
Argomenti
Tipo di articolo
Vedi anche
La Questura non deve ostacolare la formalizzazione della domanda di asilo
Tribunale di Milano, ordinanza del 26 marzo 2024
“Attendere, prego”. Il diritto negato alla protezione internazionale in Italia
Un resoconto delle difficoltà di accesso alla procedura di asilo tra lunghe attese e discriminazioni
“Invisibili ed escluse”: le persone fuori accoglienza a Udine
Un report della rete DASI FVG