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Padova – Reddito e dignità. Due cooperative bloccate in pochi giorni

Bloccato il magazzino Michelin. Continua la mobilitazione anche alla CRM. I lavoratori chiedono nuovi ammortizzatori sociali

Continua la mobilitazione al Centro Riciclo Monselice, bloccato nuovamente dallo scorso da venerdì. La cooperativa subentrante, dopo l’accordo stipulato in Prefettura, pretende di assumere i lavoratori della CRM con contratti a termine e la previsione di un mese di prova, escludendo le lavoratrici in maternità. Nel pomeriggio un nuovo incontro in Prefettura per sbloccare la situazione, al quale sono stati invitati, senza che vi sia un solo iscritto tra i lavoratori, anche i sindacati confederali. “E’ curioso, forse c’è la speranza di riuscire ad ottenere qualcosa di diverso da ciò che chiedono i lavoratori proprio attraverso i sindacati confederali” Questo il commento di Gianni Boetto dell’Associazione Difesa Lavoratori”

Ma sempre nella Bassa padovana e sempre in relazione a soci-lavoratori delle cooperative in appalto, si è aperto un altro fronte di lotta. Nella notte tra domenica e lunedì i 35 lavoratori della Pega, alle dipendenze del gruppo Ceva, che gestisce l’appalto per lo smistamento di pneumatici in un magazzino Michelin, hanno bloccato le attività della sede di Tribano per opporsi alla decisione comunicata dall’azienda lo scorso venerdì, di mettere a zero ore di lavoro per sei mesi dieci lavoratori.
Si tratta di quattro lavoratori italiani e sei immigrati che nel magazzino scaricano e caricano i containter carichi di pneumatici da inviare poi in tutto il Triveneto.

La decisione dei lavoratori è stata secca soprattutto difronte alla mancanza di ammortizzatori sociali che caratterizza lo status dei soci-lavoratori. Proposta respinta e richiesta di forme di garanzia alternative ed innovative: cassa integrazione a carico dell’azienda perchè la crisi non possono essere i lavoratori a pagarla.

Nuovo incontro quindi con la Prefettura su quest’altra vicenda aperta previsto per domani mattina. Centro Riciclaggio Monselice e magazzino Michelin sono entrambi tuttora bloccati, e la rappresentanza del Governo in provincia chiede di rimuovere i picchetti, ma i lavoratori, in due partecipatissime assembleee, hanno scelto per il mantenimento della mobilitazione fino ai rispettivi incontri, riservando ad assemblee successive la decisione.

Sul fronte del reddito, della battaglia perchè non siano i lavoratori a pagare la crisi, si sono quindi aperte due importanti esperienze in questi giorni.
Due settori centrali, quello della circolazione delle merci e quello del riciclaggio dei rifiuti, sono il teatro di rivendicazioni che guardano oltre la questione dei contratti e parlano di casa, di mutui, di utenze, di costo della vita, di nuovi e adeguati ammortizzatori sociali, per tutti.
Poco è lo spazio per la mediazione. La crisi imperversa, c’è chi vorrebbe scaricarla sui lavoratori.
Ma la risposta, ovvio, non può che essere radicale.

Le parole di Gianni Boetto, Associazione Difesa Lavoratori
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Il commento di Luca Trivellato, Associazione Difesa Lavoratori
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