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Venezia – Celebrata a Ca’ Farsetti la Giornata mondiale del Rifugiato

La cerimonia ufficiale con le autorità cittadine, Antonia Arslan, scrittricee Mario Porqueddu, giornalista del Corriere

“Lo straniero al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche ha diritto d’asilo”: così recita l’articolo 10 della Costituzione italiana”. Oggi questo diritto è stato al centro del convegno che si è tenuto nella sala consiliare di Ca’ Farsetti in occasione della ‘Giornata mondiale del rifugiato’ indetta esattamente sessant’anni fa (20 giugno 1951) dalle Nazioni Uniti. Relatori dell’incontro, oltre al vicesindaco e assessore alle Politiche sociali, Sandro Simionato, la scrittrice Antonia Arslan, e il giornalista del Corriere della Sera, Mario Porqueddu.

Il vicesindaco ha ricordato l’impegno dell’Amministrazione comunale che ha attivato servizi e interventi per richiedenti asilo e rifugiati fin dal 1994, e ha accolto nelle proprie strutture dal 2001 a oggi più di mille persone, rendendo così Venezia una delle esperienze più interessanti a livello nazionale ed europeo.

“Abbiamo dato la possibilità a molte persone – ha sottolineato Simionato – di avere una speranza per il futuro offrendo un luogo dove ricostruire la propria vita, e l’opportunità di esprimere il proprio pensiero, credo religioso, fuggendo da persecuzioni, guerre, violazioni generalizzate dei diritti umani. Nel nostro Paese questa Giornata è particolarmente significativa per quanto sta avvenendo nel Nord Africa che ha determinato un massiccio spostamento di uomini verso l’Italia. Ma la nazione non ha reagito come doveva, non ha assunto il problema dell’accoglienza vera. Abbiamo gridato all’emergenza, e al pericolo soprattutto per il lavoro e per le risorse che gli aiuti avrebbero drenato. Il governo anzichè condurre questi arrivi con il già sperimentato sistema di protezione per rifugiati, ‘lo Sprar’, ha assegnato ai prefetti la gestione. Alla fine dello stato emergenziale chi prenderà in carico il processo di accompagnamento e inserimento di questi uomini, donne, bambini? Questa è la domanda ad un problema vero, perchè vere sono le persone a cui dare risposte per definire le condizioni concrete per una nuova esistenza. Venezia si è distinta negli anni per il suo impegno civile e politico e così continuerà nel futuro. Per questo ringrazio il prefetto, il questore, gli operatori dei nostri Servizi, il mondo del volontariato e del Terzo settore per l’impegno e la dedizione.”

E mentre Antonia Arslan ha raccontato la storia dello sterminio della sua famiglia e del popolo armeno, da lei descritta nei libri la ‘Masserie delle Allodole’ e ‘La strada di Smirne ‘, il giornalista Porqueddu, ha invitato a non girare la testa di fronte ai 18 mila morti durate l’attraversamento del Canale di Sicilia. In chiusura, Gianfranco Bonesso, responsabile del Servizio Immigrazione e Promozione Diritti di Cittadinanza e Asilo ha ricordato che giovedì 23 giugno alle ore 16 al Centro Boa, a Forte Rossarol a Tessera, nell’ambito delle iniziative “Venezia per il diritto d’asilo” si svolgerà una festa con giochi, musiche, cibi e spettacoli.