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Decreto di espulsione – Il Giudice di Pace ha l’obbligo di attivare i propri poteri istruttori e pronunciarsi sul rischio derivante dal rimpatrio nel paese d’origine per il cittadino nigeriano

Corte di Cassazione, ordinanza n. 27508 dell'11 settembre 2018

Con questa ordinanza la Cassazione ribadisce un principio cardine della normativa in merito ai provvedimenti espulsivi rinviando nuovamente al Giudice di Pace la decisione nei confronti del cittadino nigeriano:
Il terzo motivo, con cui si deduce la violazione e/o falsa applicazione dell’art. 19 TU Imm. e omesso esame di un fatto decisivo in giudizio, è, invece, fondato.
Ed infatti in sede di opposizione all’espulsione sussiste l’obbligo per il Giudice di Pace di esaminare, attivare i propri poteri istruttori e pronunciarsi sul rischio prospettato dall’opponente di essere sottoposto a persecuzione o a trattamenti inumani e degradanti in caso di rimpatrio nei paesi d’origine, in quanto la norma di protezione introduce una misura umanitaria a carattere negativo, che conferisce al beneficiario il diritto a non vedersi nuovamente immesso in un contesto di elevato rischio personale, qualora tale condizione venga positivamente accertata dal giudice
“.

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Corte di Cassazione, ordinanza n. 27508 dell’11 settembre 2018